All’inizio dell’incontro, il Prefetto Russo ha informato sulla futura sottoscrizione di un protocollo di legalità tra Ministero dell’Interno ed Eni-Syndial, per assicurare che i lavori e le attività ad essi collegate si svolgano nel pieno rispetto della legalità e della sicurezza, prevenendo, altresì, tentativi di infiltrazione da parte della criminalità organizzata, a tutela della leale concorrenza tra le imprese che verranno incaricate della realizzazione dei lavori.
Inoltre, continua il Prefetto Russo, saranno predisposti, in sinergia con le Forze dell’Ordine del territorio, controlli capillari sugli appalti e sui subappalti attivati dai cantieri e sarà attivata una cabina di monitoraggio in cui saranno coinvolte anche le organizzazioni sindacali.
I rappresentanti di Eni-Syndial, nell’evidenziare che, a ridosso dell’inizio dei lavori verrà realizzato un ampio piano di comunicazione rivolto al territorio, hanno illustrato le modalità operative che verranno adottate per la realizzazione dei citati lavori di bonifica, che prevedono l’intervento sia al sito industriale che sulle aree esterne al sito.
In particolare, però, è stato premesso come sin dal 1996 Eni-Syndial si stia adoperando per una prima disinquinamento del sito ed in particolare delle acque, per un valore pari a circa 60 milioni di euro. I lavori, il cui costo complessivo è di circa 160 milioni di euro, dureranno dieci anni circa.
Nei primi due anni verrà effettuata la deviazione nel nuovo alveo del torrente Marmazza, cui si accompagneranno, in tempi stimati tra i tre e i quattro anni, la realizzazione degli impianti e delle opere strutturali (escavazione e movimentazione dei terreni, trattamento terreni nell’impianto di vagliatura/lavaggio, coltivazione dell’impianto di confinamento, opere di completamento della bonifica), mentre, nei successivi sei/otto anni sarà predisposta l’effettiva opera di bonifica.