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Comunità della Bassa Ossola su fondi impianto FORSU

Riceviamo e pubblichiamo, una nota della Comunità della Bassa Ossola, riguardante i fondi destinati all'impianto per il trattamento della FORSU che non verrà realizzato a Premosello.

Premosello
Comunità della Bassa Ossola su fondi impianto FORSU
Nella riunione tenutasi il 28 Maggio scorso, il presidente del Consorzio Desanti ha confermato all’assemblea dei Sindaci che, come già detto nelle sedute precedenti, non sono stati stanziati fondi per acquistare i terreni in Premosello di proprietà del Comune.

Le spese di bilancio relative all’impianto per il trattamento della FORSU che non verrà realizzato a Premosello prevedono la restituzione dell’anticipo del PNRR che con gli interessi ammontano ad oltre 2milioni di euro, le spese di progettazione dell’impianto con un costo di circa 211mila euro ed un accantonamento di 50mila euro per eventuali contenzionsi legali non meglio specificati. Tutti soldi che verranno sottratti dai rimborsi CONAI e che quindi i Comuni non percepiranno.

Riscontriamo anche che la Provincia ha chiuso il procedimento per la valutazione di assoggettamento a VIA a seguito della rinuncia al progetto, ma che la stessa ha espresso nel verbale di chiusura, la necessità di Verifica di Impatto Ambientale per derimere le varie problematiche riscontrate relative al sito e all’impianto.

Non realizzando più il progetto, rimane comunque l’idea del Consorzio di “aiutare” il comune di Premosello, assumendosi l’onere di eseguire la bonifica completa dell’area dell’ex poligono (inquinamento per l’uso militare e delle strutture in eternit).

Entro la fine di Giugno si terrà un incontro tra il Consorzio e la Provincia per definire eventuali strategie per poter portare a compimento questa impresa.

È significativo che si continui ad insistere sul fatto che il Comune di Premosello versi in condizioni precarie e che necessiti di aiuto, è noto che la Corte dei Conti ha chiesto il rientro del debito attraverso un piano di riequilibrio decennale, messo in opera dal Comune, d’altro canto lo scorso mese nell’assemblea del Consiglio comunale il Sindaco Fovanna ha tessuto le lodi della sua amministrazione che in soli due anni è riuscita a sanare oltre il 50% del debito, quindi ben più di 600mila euro (ricordiamo l’aumento dell’IMU al massimo consentito).

Lo scorso anno abbiamo avuto modo di parlare con la Presidente della Corte dei conti della Sezione di Torino, la dott.sa Polito, che ha confermato come non sia necessario che la vendita del terreno (oggetto di contenzioso e sede scelta per l’insedimento dell’impianto di trattamento della FORSU) venga obbligatoriamente attuata, il debito dovrà essere sanato ed il piano di riordino potrà sempre essere modificato strada facendo, comunque nei dieci anni previsti.

Ostinarsi a chiedere un rimborso di qualsiasi tipo, chiedendo di ottemperare ad un contratto legato alla realizzazione di un impianto che non vedrà la luce e che prevedeva la sottocrizione dell’atto di trasferimento entro novembre 2023 (pena la decadenza? È una squisita questione legale che nessuno si è preso la briga di verificare), non è dovuto alle pressioni di altri enti ma ad una mera presa di posizione del Sindaco di Premosello.

Si apre ora uno scenario in cui, malgrado le nostre segnalazioni di oltre un anno fa, i vertici del Consorzio si stanno muovendo per attuare le bonifiche necessarie al sito, il cui costo non era stato incluso nel progetto relativo all’impianto di trattamento presentato in Provincia e successivamente ritirato, costi ancora oggi non quantificabili, come ammesso dal Presidente Desanti, dal momento che le caratterizzazioni non sono state eseguite e conseguentemente non si può avere una stima dei costi.

Costi che sarebbero assunti dal Consorzio con la speranza di ottenere il rimborso dal Ministero della Difesa, in quanto proprietario dell’area al momento dell’inquinamento e quindi responsabile (secondo il Consorzio) del danno ambientale.

Non si ha comunque la certezza che il Ministero risarcisca il danno; infatti, nel 2017 quando ha ceduto a titolo gratuito i terreni al Comune di Premosello, nell’atto di cessione tra le parti sottoscritto a seguito di sopralluogo congiunto presso il sito, era stato specificato che i terreni ceduti erano inquinati, e che il ricevente doveva assumersi l’onere della bonifica.

Si rischia quindi di dover pagare una costosa bonifica, sostenuta dal Consorzio, che si sostituisce al Comune di Premosello, anticipandone tutti i costi (analisi dei terreni, caratterizzazioni, progetto di bonifica, esecuzione delle opere, messa in sicurezza dell’area…) per poi verosimilmente avviare un contenzioso con il Ministero per chiedere un risarcimento probabilmente non ammissibile.

Ci chiediamo quindi, dopo il fallimento del progetto di Premosello per realizzare un impianto di cui i costi finali ancora oggi non sono noti, come il Consorzio possa giustificare l’attuazione della bonifica, sapendo già in partenza che i costi potrebbero non essere recuperati.

Ricordiamo che per il sito dell’ex inceneritore di Mergozzo, resta ancora da avviare la procedura di bonifica e che i costi per la prima fase sono già stati sommariamente stimati in 2 milioni di euro, solo per l’abbattimento dei manufatti.

Ci chiediamo infine quali siano le mire del Consorzio sui terreni di Premosello visto la loro intenzione di anticipare un ingente capitale per la bonifica, nonostante il bilancio economico attualmente sia in passivo; questa operazione potrebbe diventare estremamente costosa per tutti i cittadini della Provincia, che attraverso la tassa sui rifiuti, copriranno tutti i disavanzi del Consorzio in una situazione dove sono già stati annunciati aumenti. Aumenti che sicuramente non sono dovuti alla non realizzazione dell’impianto di Premosello, ma da imputarsi all’aumento dei costi generali e alle spese generate da un progetto presentato incompleto e terminato con delle ingenti pendenze economiche da colmare.

Alla viglilia delle elezioni che vedranno l’avvicendamento di buona parte delle amministrazioni dei 74 Comuni della Provincia, ci auguriamo che i cittadini scelgano amministratori oculati e che abbiano a cuore il territorio che dovranno amministrare.

Ai Sindaci presenti e futuri chiediamo che quando si dovranno confrontare con il Consorzio in merito alla gestione dei rifiuti sul territorio, ed in particolare in questa fase delicata in cui si pensa di affrontare una spesa non ben definita atta a bonificare il sito di Premosello (sulla scorta dell’esperienza appena superata relativa all’impianto di trattamento della FORSU), prima di approvare qualsivoglia azione chiedano al Consorzio la certezza che il Ministero si faccia carico delle spese, quantificandole nella giusta misura e con un’approssimazione attendibile!.

A tal proposito riteniamo inaccettabile l’idea che nessuno all’interno del Consorzio dei Rifiuti e del ConSer, si assuma la responsabilità di un progetto fallimentare di cui ancora oggi non si conoscono i costi totali perché non sono mai state definite tutte le opere effettivamente necessarie per una corretta e completa progettazione.

Un progetto, ricordiamo, che costerà ai cittadini oltre 211mila euro, oltre alla restituzione con gli interessi dell’anticipo dei fondi del PNRR, importi che ci ritroveremo spalmati tra gli aumenti della TARI.



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