Attendo a giorni il provvedimento che mi revoca da presidente del Consiglio di Quartiere Verbania Est e che ne decreta lo scioglimento per le note vicende di cui ho già parlato e delle quali s’è occupato il Consiglio Comunale.
Attendo soprattutto di sapere la data delle prossime elezioni, che il sindaco Albertella ha promesso. Non vorrei che, nel silenzio, se ne dimenticasse. Ricordo a tutti che nel 2022 si votò in concomitanza con il referendum confermativo della riforma costituzionale e, quindi, poiché l’8 e il 9 giugno i seggi saranno aperti per i referendum nazionali abrogativi, mi pare che l’occasione sia quella giusta.
Nel frattempo, mentre sono ancora in carica e continuo a inviare segnalazioni, che invierò anche nel momento in cui dovessi decadere, vorrei ricordare a tutti gli impegni presi in campagna elettorale da chi oggi è al governo della città. Mi riferisco, per quanto riguarda il nostro quartiere, innanzitutto alla questione della sicurezza in via Intra Premeno. Da più parti ho ricevuto sollecitazioni affinché fossero rimossi i paletti e la chicane realizzati in località Antoliva e ritenuti pericolosi.
Come presidente ricevetti dalle mani dell’allora consigliera comunale Katiuscia Zucco, che oggi rammento essere assessore della giunta Albertella, la petizione con le firme allegate da lei raccolta. Io l’ho semplicemente ricevuta, l’ho presentata al Consiglio del quartiere, che l’ha condivisa all’unanimità anche con i cittadini residenti, presenti in un’assemblea dedicata. Tra coloro che l’hanno approvata c’è anche Sergio Baldan,
che era segretario del Quartiere e che oggi è consigliere comunale delegato ai Quartieri.
Poi l’ho portata in Comune. Ma non l’ho fatto perché, come magari aveva idea qualcuno, volessi punire la giunta Marchionini. L’ho fatto perché era mio dovere farlo.
Adesso le cose sono del tutto cambiate. Non c’è più la giunta Marchionini, ma c’è la giunta Albertella. Mi domando come mai, ora che la signora Zucco è assessore e il signor Baldan consigliere delegato – e, quindi, possono intervenire in prima persona – non dicano nulla, né dando risposta ai numerosi firmatari, ma soprattutto non risolvendo quel problema di sicurezza che avevano condiviso e che, improvvisamente, dopo le elezioni sembra che non esista più.
Coerenza e correttezza richiederebbero un diverso comportamento. Mi domando perché tacciano e quale, se c’è, sia il motivo.
Ricordo anche che sono stati promessi, sempre in campagna elettorale, nuovi posteggi nelle zone indicate dal Consiglio di Quartiere, che sono: alle elementari di Torchiedo, in località alla Guardia, e in via Gaggio. È vero che le elezioni sono finite, ma alle parole dovrebbero seguire i fatti.
Ettore Francioli