Il ponte di via San Giovanni Bosco dal 2020 non a norma con le regole di sicurezza
Ad agosto ho effettuato un sopralluogo sul greto del torrente San Giovanni, sulla sponda di competenza del mio quartiere Verbania Est, per verificare il degrado del verde e la mancata pulizia dagli infestanti e ho notato le non buone condizioni generali del viadotto. Preoccupato, ricordandomi che nel 2019 il Comune di Verbania ha affidato a uno studio di ingegneria una verifica di sicurezza, ho chiesto agli uffici la relazione che, ricevuta la scorsa settimana, mi ha allarmato.
In un documento di 96 pagine datato 11.05.2020 e firmato dall’ingegner Fabio Torri, si afferma che il ponte di via San Giovanni Bosco, che collega Intra con la collina (Zoverallo, Arizzano, Vignone, Bee e Premeno), non rispetta le NTC – Norme Tecniche per la Costruzione che sono entrate in vigore dall’anno 2018. In particolare “non garantisce sufficienti prestazioni sia nei confronti dei carichi verticali, sia nei confronti dell’azione sismica”.
Nelle conclusioni il professionista scrive testualmente che “La struttura è in grado di sopportare il 30% delle azioni da traffico e il 25% del sisma di progetto. Poiché la massa limite di un mezzo pesante è 44 tonnellate (esclusi mezzi da carico di cava e autobetoniere), si stima che il traffico veicolare consentito debba limitarsi a mezzi da 12 tonnellate. Tale condizione presume che sia stato svolto l’intervento locale necessario sulle travi ad arco”.
Chi ha una certa età come me, che ho visto crollare cinque ponti, ricorda che quella struttura, lunga 90 metri con tre campate da 30 metri ciascuna, fu costruita quasi un secolo fa per la tramvia Intra-Premeno e, solo successivamente, convertita in strada carrabile. I binari sono stati ricoperti di materiale misto per 34 centimetri sopra il quale sono stati posati 10 centimetri di asfalto. Questo impalcato modificato, insieme alle sezioni delle travi ad arco, sono le parti del ponte che secondo l’ingegnere hanno maggiori criticità, mentre pile e fondazioni sono in ordine e rispettano i valori delle norme costruttive di sicurezza.
Come presidente del Quartiere Verbania Est e fruitore quotidianamente di quel ponte, sono stupito e preoccupato.
Stupito perché quella relazione, che da quattro anni è nelle mani di tecnici e amministratori, non è mai stata divulgata, non solo all’opinione pubblica, ma nemmeno ai Quartieri che hanno il diritto di sapere se sussistono potenziali situazioni di pericolo. Sono anche stupito del fatto che sia stata ignorata, che nessun provvedimento di limitazione del traffico sia stato preso dalla Polizia Municipale (l’ingegnere consiglia di ridurre da 44 a 12 tonnellate il limite massimo dei mezzi pesanti a pieno carico in transito) e che i lavori di manutenzione straordinaria siano stati messi a bilancio, nel Piano Triennale delle opere pubbliche, solo nel 2026, l’anno più lontano possibile nella pianificazione comunale.
La mia preoccupazione deriva dal fatto che, se è vero che non esiste un pericolo imminente di crollo, certi rischi vanno tassativamente ridotti.
Nella giornata odierna ho trasmesso per pec la relazione, con una nota d’accompagnamento, al Prefetto dottor Michele Formiglio e alla Procuratrice della Repubblica facente funzione, dottoressa Olimpia Bossi, per quanto di loro competenza, affinché siano informati della situazione.
Nel rendere nota pubblicamente alla cittadinanza questa situazione e anticipando che nel consegnarmi la documentazione la dirigente del settore mi ha detto che è in corso la revisione del progetto di sistemazione, chiedo all’Amministrazione comunale:
1) chiarimenti sulla sicurezza generale del ponte e sulla necessità o meno di ridurne la portata;
2) tempi stretti per la sistemazione, con l’inserimento dei lavori nel bilancio 2025;
3) lo stato di salute degli altri ponti cittadini alla luce delle NTC del 2018, secondo le verifiche periodiche obbligatorie;
4) di avviare fin d’ora una condivisa discussione sulla viabilità in fase di cantiere, contando che quel ponte non a norma è una delle principali direttrici del traffico di Verbania e dei comuni collinari limitrofi.
Sarà mia cura portare questo argomento, insieme a quello della sicurezza di tutti i ponti, all’attenzione dei presidenti dei Quartieri nella Commissione Partecipazione.
Ettore Francioli
Presidente Quartiere Verbania Est