Il dibattito che sta animando la Città in merito alla modifica dello Statuto del Museo del Paesaggio ci ha sollecitato a un’attenta lettura del documento stesso, approvato all’unanimità da parte del Consiglio attualmente in carica (14 membri di nomina comunale e 6 designati dall’assemblea dei soci).
Il nuovo Statuto è frutto del lavoro di un gruppo di studio formato da persone altamente competenti, che hanno cercato di renderlo attuale, senza tuttavia perdere di vista il valore storico e sociale dell’istituzione. Viene confermato lo status di Ente Morale, istituzione riconosciuta e garantita dallo Stato già dal R.D. 11/5/1931 n. 832. Il Museo continuerà, come sempre, a essere una “persona giuridica con finalità senza scopo di lucro”.
La scelta di ridurre a cinque il numero dei consiglieri consentirà sicuramente una modalità di azione più agile ed efficace. Riteniamo che la designazione di un membro dal Prefetto del VCO si presenti come un’interessante innovazione: costituirà un elemento di garanzia e rappresentatività sovracomunale, nonché di dialogo con lo Stato.
I due consiglieri nominati dal Sindaco del Comune di Verbania confermano la continuità storica e istituzionale: gestione del patrimonio immobiliare, scelte programmatiche coerenti con la politica di promozione culturale, paesaggistica e turistica e molto altro ancora.
L’elezione di un membro da parte dell’Assemblea dei Soci garantisce la rappresentatività della base. I Soci Sostenitori (ovvero Fondazioni Bancarie o altri soggetti “grandi finanziatori”) potranno portare il loro contributo costruttivo alla programmazione e vigilare, attraverso la nomina del quinto consigliere, sulla validità dell’impiego dei capitali da loro portati.
Non riusciamo a vedere come, numeri alla mano, questo statuto possa essere accusato di consegnare la gestione del Museo in mano ai privati. Tre consiglieri su cinque sono di nomina comunale/istituzionale e uno rappresenta l’Assemblea dei soci. La nuova configurazione proposta rende più attrattiva la partecipazione di Fondazioni bancarie e/o privati, ma non li rende decisori esclusivi.
Per valorizzare maggiormente la componente pubblica del Consiglio si potrebbe, forse, pensare che la figura del Presidente fosse scelta tra i soggetti nominati dal Comune di Verbania. In attesa dell’approvazione da parte dell’Assemblea dei Soci (che si svolgerà
sabato 18 gennaio) noi continuiamo a lavorare alla stesura delle linee programmatiche del Comitato elettorale, all’interno delle quali il Museo del Paesaggio riveste un ruolo di primaria importanza.
Comitato Carlo Bava Sindaco
Nuovo Statuto Museo Paesaggio
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del Comitato Carlo Bava Sindaco, sul nuovo statuto del Museo del Paesaggio.
4 commenti Aggiungi il tuo
Piedi in terra
Riccardo
28 Dicembre 2013 - 10:20
Considerate sempre che è un piccolo museo di provincia che non è cag..to da nessuno. Contiene opere di pregio ma rientrate nella realta e non si litighi per nulla.
pompei del lago
renato delle carte
28 Dicembre 2013 - 20:43
l'ha definita Daverio.Ci sono al museo opere meravigliose che il mondo c'invidia e che sono il vero aggancio tra il passato e il futuro della cittá. Non è solo Troubetzkoy-figura unica nel panorama mondiale inizio 900'- del quale questo museo vanta la più grande collezione.Ci sono quadri di deGrubigny,del futurista Dudreville vissuto a Ghiffa,del grande Mario Tozzi,del quale due quadri in particolare sono di una bellezza e fascino particolari:il sagrato della chiesa di Madonna di Campagna e il Cimitero di Suna,ad esempio.E c'è tutta la parte dedicata ai santini che è originale e davvero pregevole.
Purtroppo tutto ció si conosce poco e spero che la successiva amministrazione,in qualsiasi forma,faccia giustizia dei capolavori conservati al museo in maniera tale che in futuro nessuno possa esprimersi come nel commento precedente,dandogli il risalto e il prestigio che meritano.
Purtroppo tutto ció si conosce poco e spero che la successiva amministrazione,in qualsiasi forma,faccia giustizia dei capolavori conservati al museo in maniera tale che in futuro nessuno possa esprimersi come nel commento precedente,dandogli il risalto e il prestigio che meritano.
Rientrate nella realtà.
Tiziano
28 Dicembre 2013 - 22:45
Pompei del lago?
Ritorniamo sulla terra!
Ci sono opere pregevoli che però non riescono a far uscire il museo nella sua ovvia, piccola e modesta dimensione provinciale.
Per questo museo ci sono stati fin troppi casini.
Ritorniamo sulla terra!
Ci sono opere pregevoli che però non riescono a far uscire il museo nella sua ovvia, piccola e modesta dimensione provinciale.
Per questo museo ci sono stati fin troppi casini.
Realtà
renato delle carte
28 Dicembre 2013 - 23:23
L'insieme di tutti i nostri musei,di tutti i musei presenti sul territorio italiano incassa annualmente il 25% in meno del solo Louvre!
(corriere della sera 10/4/2013)
Questo non accade certo e di sicuro perché l`intero nostro patrimonio museale é vissuto dal mondo come provinciale,ma ovviamente perché non ci si é adoperati a costruire una adeguata vetrina espositiva,si é amministrato male,e non si è saputo ricreare intorno a questi poli artistici la necessaria filiera economica.
Stando con i piedi per terra il museo del paesaggio ha tante opportunità per rendersi appetibile e per richiamare anche solo il visitatore di basso profilo all'offerta artistica del Comune.
Nella realtà occorre conoscere la situazione per elaborare un progetto profittevole,il disinteresse invece,non ha altro profitto oltre la serie di parole usate per renderlo palese.
(corriere della sera 10/4/2013)
Questo non accade certo e di sicuro perché l`intero nostro patrimonio museale é vissuto dal mondo come provinciale,ma ovviamente perché non ci si é adoperati a costruire una adeguata vetrina espositiva,si é amministrato male,e non si è saputo ricreare intorno a questi poli artistici la necessaria filiera economica.
Stando con i piedi per terra il museo del paesaggio ha tante opportunità per rendersi appetibile e per richiamare anche solo il visitatore di basso profilo all'offerta artistica del Comune.
Nella realtà occorre conoscere la situazione per elaborare un progetto profittevole,il disinteresse invece,non ha altro profitto oltre la serie di parole usate per renderlo palese.
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