Il provvedimento, che entrerà in vigore il prossimo 10 dicembre, conferma la deroga per le Camere di Commercio delle province montane (Sondrio, Belluno e Verbano Cusio Ossola) al tetto di 75.000 imprese per il mantenimento dell'autonomia. Il testo dispone infatti che entro il termine di 180 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, l'Unioncamere trasmette al Ministero dello sviluppo economico una proposta di rideterminazione delle circoscrizioni territoriali, per ricondurre il numero complessivo delle camere di commercio entro il limite di 60, tenendo conto di una serie di criteri, tra i quali due sono specificatamente riferiti alle province montane in quanto è data facoltà di:
1)di istituire una camera di commercio tenendo conto delle specificita' geo-economiche dei territori e delle circoscrizioni territoriali di confine nei soli casi di comprovata rispondenza a criteri di efficienza e di equilibrio economico;
2)mantenere le camere di commercio nelle province montane di cui all'articolo 1, comma 3, della legge 7 aprile 2014, n. 56, nonche' le camere di commercio nei territori montani delle regioni insulari privi di adeguate infrastrutture e collegamenti pubblici stradali e ferroviari, nei soli casi di comprovata rispondenza a criteri di efficienza e di equilibrio economico;
Sulla scorta di tali presupposti, essendo la Camera di Commercio del VCO rispondente a tali requisiti, Unioncamere potrà inserire la sua salvaguardia nella proposta da fare al Ministero. Soddisfazione viene espressa dall'on. Enrico Borghi, capogruppo Pd in commissione ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera: "Il Consiglio dei Ministri -commenta- in sede di decreto legislativo ha rispettato la possibilità di concedere le deroghe alle province montane da noi previste nella legge delega. E' un chiaro segnale di rispetto dell'autonomia delle aree di confine e delle prerogative delle parti sociali dei territori, che ora hanno la facoltà concessa dalla legge di richiedere l'autonomia della Camera di Commercio del VCO. Un'altra risposta concreta alle esigenze dei territori, che dice come sia possibile coniugare risparmi, efficienza e riforme con le prerogative e le peculiarità delle zone montane e di confine".