E adesso cari sindaci? Diciamo, senza perifrasi, che ve lo avevamo detto. Lo prevedevamo. Per questo abbiamo fatto la campagna SupPOSTE.It, forse poco elegante nella titolazione, ma presaga nella SUPPOsizione.
La giustizia amministrativa giudica questi reati. E’, dunque, l’interfaccia della burocrazia amministrativa statale e locale. Non c’è da meravigliarsi.
Avevamo fatto questa considerazione in una nostra analisi precedente, per tempo e contemporaneamente appellandoci ai sindaci perché accompagnassero con un fiancheggiamento politico la denuncia in corso.
“Il silenzio è d’oro” (è stato d’oro) commentano a Poste It.
Certo la questione era improba: tutti contro.
Il Governo, sicuramente.
Regione e Provincia sul barcamena.
Il Sindacato, voltato dall’altra parte.
Ci ha provato il Comune di Cossogno a trascinare i comuni (invero con Antrona e Stresa).
Anche nel sindacato ci ha provato il Coordinamento Poste dei pensionati, lasciato, però, totalmente solo.
E ora che famo?
La privatizzazione avanza, i protocolli d’intesa prevedono che ogni anno si faccia una verifica delle situazioni. Il peggio deve ancora venire? Si, ma non troppo.
Gli uffici rimarranno aperti per rastrellare il risparmio (Libretti postali, Buoni Postali).
La corrispondenza resterà un optional (del resto va scomparendo), la consegna dei quotidiani sarà a giorni alterni. Non hanno nulla da dire gli editori?
La sindacalista della CISL Liana Righi ha riproposto una riorganizzazione degli uffici montani basata sull’operatore polivalente. Non tocca a noi giudicare, ma si potrà fare una giornata di studio su questo?
Tanto per prepararci alla prossima puntata.
Verbania Documenti (VB/doc). novembre 2015