Questo passaggio di testimone culturale tra tre generazioni è stato per me galvanizzante, sapendo che avrei potuto instillare la passione per l’astronomia a mio nipote, per cui la sera 8 agosto lo accompagnai all’Alpe Ompio ( Altura di verbania 1000 m.s.l.m. ) e gli mostrai come preparare ed usare la sua attrezzatura, una fotocamera reflex digitale Canon Eos 600D, molto adatta per lo scopo, su un treppiede e con un mio obiettivo fotografico grandangolare, specifico per riprese celesti.
Il cielo era purtroppo nuvoloso, ma il desiderio di riuscire a immortalare stelle e paesaggio notturno, prese il sopravvento, e restammo in altura a scattare numerose foto, che nonostante le nuvole, risultarono più che dignitose, mostrando diverse costellazioni che Matteo non conosceva, e che furono il primo, ma basilare impegno per divenire astrofilo come suo nonno. Inoltre ad aggiungersi a queste esperienze, durante il viaggio di andata e ritorno a valle, vedemmo sulla strada diversi animali selvatici che fuoriescono dalle tane nottetempo, come un cerbiatto, una volpe ed una mamma cinghiale con i suoi piccoli. I giorni seguenti mio nipote mi domandò diversi suggerimenti per le sue prossime uscite fotografiche da effettuare in compagnia di suoi amici ed amiche in serate in tenda all’aperto e su altre alture.
Qualche sera dopo, il 11/12 agosto, mi recai come mia tradizione annuale, sullo stesso sito, con fotocamera, stesso obiettivo delle sere con mio nipote, treppiede, tappeto , sedie,e torce a luce bianca e rossa, con l’intento di riprendere stelle, via Lattea e qualche eventuale “ Stella Cadente “, ben sapendo ormai da una lunga esistenza, che avrei affidato tale registrazione fotografica al caso, o meglio, alla fortuna, e statisticamente al numero di scatti effettuati.
Quella sera il cielo si annuvolò, ma solo alle 23h 50’, permettendomi comunque di effettuare un totale di 57 fotogrammi, e tornando a valle alle 00h 10’ del 12 agosto, essendosi coperto tutto il cielo. Il giorno successivo, osservando le foto al computer, trovai in una delle immagini le tracce di una perseide puntiforme, che ebbi la fortuna di vedere direttamente osservando la costellazione dell’Orsa Maggiore, interessata al fenomeno, e dalla luminosità pari a quella di una stella supernova, mentre la reflex la riprendeva. Si può vede nella foto seguente dove la perseide puntiforme è segnalata da una freccia nera tra le due ultime stelle della coda dell’Orsa Maggiore.
Ma, per mio principio , decisi di tornare qualche sera dopo, il 18 agosto, per vedere se il cielo fosse o diventasse sereno. Quando fui all’Alpe Ompio, trovai il cielo tutto coperto dalle 23h 30’ alle 01h10’ del 19 agosto, e fotografai ugualmente nuvole e stelle, e stavo per tornare a valle, sconsolato. Ma l’esperienza insegna anche la pazienza, ed attesi qualche minuto, notando che si stava rasserenando. Così proseguii nelle riprese fotografiche, realizzando anche molti scatti alla Via Lattea che mi sovrastava allo zenith, fino alle ore 02h 10’. In totale effettuai 102 fotogrammi, ed il giorno seguente, osservandole al computer, mi accorsi che in due foto comparivano le tracce di “ Stelle Cadenti “, da aggiungere a quella puntiforme registrata la sera dell’11 agosto, assegnando al lavoro eseguito un positivo risultato, e concludendo la annuale registrazione di quel fenomeno celeste.
19-08-2023 – Alpe Ompio – 00h 7’ – Perseide in Via Lattea
Un altro amico astrofilo di Gravellona Toce, Fabrizio M., si recò da solo la sera seguente sulla stessa altura, e seguendo telefonicamente i miei suggerimenti, realizzò alcune riprese alla Via Lattea. In conclusione, quest’anno sono stato in compagnia astrofila ( mio nipote Matteo e l’amico Fabrizio ) durante le settimane di presenza delle Perseidi, sapendo che comunque anche diversi altri astrofili della nostra regione avrebbero osservato e ripreso le “ Stelle Cadenti “ di Agosto, come fosse ogni anno un rituale quasi magico ed imprescindibile.