Questa mattina a Villa Recalcati, sede della Provincia di Varese, si sono riunite le province di Sondrio rappresentata dall’assessore Silvana Snider, Verbano Cusio Ossola, assessore Marcella Severino; Como, dirigente settore Lavoro, oltre al Commissario straordinario della Provincia di Varese Dario Galli. L’obiettivo era quello di fare il punto relativamente alla situazione frontalieri.
"Come Provincia del Verbano Cusio Ossola - fa sapere l'Assessore alle Attività Produttive Marcella Severino - abbiamo ribadito la nostra intenzione, attraverso il nostro tavolo per il frontalierato, a fare leva su una stretta collaborazione con le province lombarde, che come la nostra si trovano ad affrontare le numerose problematiche di prioritario interesse per una categoria di lavoratori che sono una voce importante della locale realtà occupazionale. Nei prossimi giorni contatterò l'Assessore Regionale al Lavoro per aggiornarla su questo lavoro comune che stiamo portando avanti d'intesa con gli altri territori lombardi e per chiedere il suo affiancamento in un prossimo incontro che avremo presso la Regione Lombardia".
«E’ stato un incontro interessante, ma soprattutto proficuo – ha dichiarato il Commissario straordinario Dario Galli – durante il quale abbiamo fissato una serie di azioni». Tra queste il coordinamento con le autorità dei Cantoni Ticino, Vallese e Grigioni, al fine di consolidare una posizione univoca relativamente alle entità e modalità dei ristorni; la regolamentazione della fiscalità in relazione al rischio paventato di doppia tassazione ai redditi da lavoro prodotti in Svizzera e il ripristino del Fondo Disoccupazione Speciale Frontalieri, rispetto al quale il Parlamento si è già espresso a favore in maniera univoca, ma da parte di Ministero e Inps non sono più arrivate conferme. Gli amministratori che si sono riuniti questa mattina stanno poi preparando un vademecum aggiornato sulla regolamentazione del lavoro frontaliero, strumento che sarà presto presentato.
«Nelle prossime settimane – hanno dichiarato i rappresentanti delle Province di confine presenti a Varese – abbiamo deciso di organizzare incontri con le autorità svizzere, regionali lombarde e piemontesi per approntare azioni operative nei confronti dei rispettivi governi nazionali».