La maggior parte delle volte ci si trova imbarazzati e impreparati di fronte a queste domande, e la tendenza più comune è di rispondere in modo evasivo o di raccontare storie false per giustificare l’assenza della persona cara. Impedire al bambino di vivere le esperienze di sofferenza e perdita significa privarlo degli strumenti cognitivi ed emotivi che si conquistano man mano che si affrontano le diverse esperienze.
Partecipare ai rituali sociali inerenti il lutto è fondamentale in quanto si favorisce il processo di condivisione affettiva con la famiglia e, inoltre, il bambino comprende che il dolore si può mostrare ed esprimere.
Naturalmente è importante tenere in considerazione fattori quali l’età del bambino, la qualità del legame con la persona scomparsa e le risorse dell’ambiente familiare e sociale (Campione, 2012). Il livello di comprensione del concetto di morte nel bambino varia a seconda dell’età e della fase di sviluppo nella quale si trova.
Cosa può fare un adulto per aiutare il bambino nel processo di elaborazione della perdita di una persona cara?
Non c’è motivo di evitare con loro la parola morte, un bambino capirà più rapidamente un’affermazione schietta e chiara piuttosto che termini ambigui che alludano al dormire o al “partire per un lungo viaggio”, che sono preludio per malintesi e aspettative irrealistiche.
L’adulto dovrebbe assumere un atteggiamento sincero e spiegare al bambino, con parole adatte al suo livello di comprensione, cosa è accaduto. L’atteggiamento dell’adulto è determinante per il buon esito di questo delicato processo: egli non dovrebbe mostrare troppa ansia e le risposte fornite devono essere chiare ed esposte in un contesto contenitivo e supportivo.
Inoltre, è fondamentale incoraggiare il bambino sia alla narrazione che all’espressione delle proprie emozioni connesse all’esperienza che sta vivendo, ad esempio coinvolgendolo a realizzare dei disegni, a creare un album fotografico o a scrivere una lettera d’addio.
E’ bene non paragonare la morte al sonno, cosa che comunemente gli adulti fanno, perché questo potrebbe far insorgere paure legate al momento dell’addormentarsi e incubi notturni.
Nessun genitore è in grado di evitare ai propri figli la sofferenza legata all’evento traumatico della perdita di una persona cara. Il lutto implica un faticoso lavoro di elaborazione, per questo sarebbe utile educare i bambini all’evento della perdita prima che questa si presenti come evento traumatico nella loro vita. Si possono sfruttare occasioni come il ciclo di vita di fiori o piante o la morte di un animale.
Il bambino avrà l’occasione di vivere un’esperienza che gli faccia capire che la morte è reale e definitiva, è un evento naturale, che è nell’ordine delle cose.
Dott.ssa
Michela Bottacchi
La Girandola