Più volte anche nel corso di questa tornata amministrativa abbiamo visto l’amministrazione procedere senza tener conto del volere popolare, come se l’elezione fosse un investitura senza se e senza ma.
Noi, che nel nostro programma avevamo (e abbiamo) la democrazia diretta come pilastro su cui fondare la vita amministrativa non possiamo far altro che continuare a dire che la cittadinanza deve esser coinvolta nelle scelte importanti che possono riguardare la salute del cittadino, le scelte strategiche sul futuro della città (che si parli di commercio, industria o turismo), i grossi investimenti che comunque pesano sulla collettività, basti pensare al CEM, o meglio l’EX-CEM senza nome: con la democrazia diretta tutte le opere sopra il milione di euro devono passare dalla votazione popolare.
Un altro punto cardine sarebbe il recall, la possibilità cioè della popolazione di “richiamare” l’eletto nel momento in cui si stà comportando nel disinteresse della collettività.
Non potevamo quindi accettare nemmeno l’esternalizzazione del forno crematorio, o almeno nei termini in cui viene prospettato l’ affidamento al privato: raddoppio della linea, aumento degli inquinanti, diminuzione delle entrate nelle casse comunali e una sorta di “monopolio” privato nei forni crematori, anche se ad oggi nessuno ha detto chi ha presentato il project financing misterioso. Per inciso il nome ad oggi non è stato detto nemmeno ai consiglieri comunali, con obbligo di segretezza, che ne hanno fatto più volte richiesta.
Ecco perchè anche noi abbiamo voluto fortemente la nascita di questo comitato. Abbiamo gli strumenti: usiamoli. Perché non abbiamo fatto una raccolta firme? Semplice, al di là della mera propaganda che questa azione può avere, non incide nelle scelte dell’amministrazione. Col referendum abrogativo, a norma dello statuto comunale che un consigliere esperto conosce bene, riusciamo a bloccare la delibera di consiglio comunale, coinvolgere la città, informare e poi portare tutti alla decisione finale.
Una piccola lode, perdonateci, ma ce la dobbiamo dare. Durante la revisione dello Statuto e Regolamento Comunale, per voce del ns. capogruppo Campana, abbiamo chiesto e ottenuto che il quorum venisse abbassato, il risultato sarà ora sotto gli occhi di tutti: grazie alla spinta del Movimento 5 Stelle, con la condivisione di tutti i gruppi, il quorum sarà del 50% degli elettori che hanno votato all’ultima tornata elettorale, in pratica dovranno andare a votare il 32,5% ca. degli aventi diritto. Adesso si che far valere un referendum non sarà poi così difficile.
Noi appoggeremo in tutto e per tutto il comitato, non esporremo le bandiere per dire quanto siamo bravi, ma ci metteremo a disposizione come gruppo e con il nostro eletto a fare da certificatore sperando che lo facciano tanti altri gruppi. Cambiare Verbania e il modo di fare politica si può, un passo alla volta.
MoVimento 5 Stelle Verbania