Come è noto in data 7 settembre andrà in porto la razionalizzazione degli uffici montani di Poste Itallane.
La chiusura degli Uffici postali avverrà per quanta riguarda il Comune di Cossogno i giorni: MARTEDI GIOVEDI SABATO, il Comitato Poste di Cossogno con l'Amministrazione Comunale ritiene la proposta inaccettabile.
Su iniziativa del Comune di Cossogno sono state invitate le 14 Amministrazioni interessate al provvedimento ad attivare le assemblee comunali con manifestazione pubblica a Torino nei prossimi giorni.
Si chiederà al Comune di Verbania vista la disponibilità manifestata dal Sindaco di Verbania, di attivare il proprio Ufficio Legale per predisporre apposito ricorso presso Magistratura Amministrativa (TAR).
Le iniziative che il Comune di Cossogno ha condotto in Prefettura, nei rapporti con la Regione, la Provincia e il Comune di Verbania, unitamente al Coordinamento sindacale CGIL - CISL - UIL hanno allontanato il provvedimento ma non lo hanno eliminato del tutto.
L’Amministrazione comunale ha individuato nella normativa stabilita dall'Agenzia per le Comunlcazioni (AGCOM) gli elementi necessari per il mantenimento dell'attuale servizio dell’Ufficio postale di Cossogno.
E' del tutto evidente che solo una forte mobilitazione (comunale, dei Comitati, sindacale) può portare ad una definitiva e positiva soluzione.
Per questi motivi invitiamo la popolazione a partecipare numerosa al Consiglio Comunale aperto.
Sono stati invitati gli altri Comuni del Verbano e il Coordinamento CGIL - CISL- UIL.
Chiusura uffici postali montani: Assemblea Pubblica
L’Amministrazione comunale di Cossogno, convoca un ASSEMBLEA PUBBLICA giovedì 3 settembre 2015, ore 20.30, per l’esame della situazione dell'ufficio postale.
9 commenti Aggiungi il tuo
Tenere aperto un ufficio postale 6 giorni du 7 per vendere 4 francobolli, accettare 1 raccomandata, 2 bollettini e pagare 1 pensione al giorno è anacronistico. Giusta la scelta di chiudere a giorni alterni in modo da sfruttare pienamente le risorse e destinarle dove servono realmente
L'uffiocio postale non è stato chiuso e quindi il titolo del comunicato è fuorviante.
Credo invece che appaia opportuna ed equilibrata una razionalizzazione delle risorse attuata con l'apertura a giorni alterni degli uffici montani.
Credo invece che appaia opportuna ed equilibrata una razionalizzazione delle risorse attuata con l'apertura a giorni alterni degli uffici montani.
Il tuo ragionamento non fa una piega visto dal punto di vista di una spa che alla fine dell'anno deve fare dividendi per gli azionisti; ma il servizio postale è appunto un "servizio" e come tale talora deve pure lavorare in perdita per garantire la presenza anche (direi soprattutto) in piccoli centri montani. Mi sembra che da quando impera il renziepensiero, in ogni campo, si guardi solo all'utile, al ricavo, all'introito e si sia abbandonata l'idea di "servizio" alla popolazione C'è da risparmiare? Basta chiedere alla gente qualunque e darà un sacco di indicazioni utili ai nostri non beneamati politici su dove intervenire, ma da quell'orecchio chissà perchè ci sentono poco o nulla.
Lupus, Il servizio è reso ma a giorni alterni. La simpatica vecchietta di consogno può pure aspettare (o anticipare) un giorno per pagare la sua bolletta o spedire la sua raccomandata (quante ne potrà spedire all'anno?). Non è mica un presidio di Pronto Soccorso o medico di guardia.
Come ho già scritto è fuorviante parlare di chiusura. Qui c'è solo opportuna razionalizzazione.
Come ho già scritto è fuorviante parlare di chiusura. Qui c'è solo opportuna razionalizzazione.
Si comincia sempre così, apertura ( o chiusura?) a giorni alterni , tanto per dare lo zuccherino e rendere meno amara la pillola, poi fra un po' si dirà che il traffico postale è ancora diminuito e che quindi si è "costretti" a chiudere. Non lamentiamoci poi se interi paesi di montagna si spopolano: si è cominciato col chiudere le scuole di montagna che avevano pochi alunni, e i risultati si sono visti. Capirei di più la chiusura di uffici postali nelle città, dove ci sono mezzi trasporto ad ogni piè sospinto, tram,bus, metro, dove spostarsi è molto più rapido e facile. La mia paura è che si stia dando un' ulteriore mazzata ai paesi montani.Ma forse certe scelte non sono casuali: colpire i piccoli è molto più facile.
è sempre il più debole che soccombe
gabriele
3 Settembre 2015 - 09:27
anch'io concordo con quest'ultima riflessione.
E' sempre il più debole che deve soccombere e sopperire alle esigenze altrui. Anni fa si era anche parlato di far effettuare altri servizi agli uffici postali, utili per la gente di montagna. evidentemente non vi è la volontà politica, meglio togliere il problema che risolverlo, per certi politici.
Avevo sentito parlare anche della volontà di evitare lo spopolamento, mediante aiuti alla gente che vive in montagna e che già subisce disagi, qualcuno diceva "aiutiamo i montanari" evidentemente anche questa era demagogia, strumentalizzata per fini elettorali.
Chiusure PARZIALI inevitabili
Aston
3 Settembre 2015 - 12:04
Nei mesi estivi si trovava chiuso in alcuni giorni della settimana l'ufficio postale di Intra, non vedo perchè non debba potersi chiudere, si badi bene a giorni alterni, anche qualche ufficio postale di montagna.
Al giorno d'oggi i servizi in perdita non sono più sostenibili ne per lo stato ne, a maggior ragione, per i privati.
Il sistema impostato negli anni '80/'90 fondato su servizi pagati dal debito pubblico ci ha condotto in questa situazione; quindi non solo non si può più andare in pensione con 16 anni di contributi (a raccontarlo oggi sembra fantascienza!), non solo non ci possono essere più treni con 5 passeggeri, ma bisogna anche iniziare ad abituarsi a trovare l'ufficio postale aperto un giorno si ed uno no.
Al giorno d'oggi i servizi in perdita non sono più sostenibili ne per lo stato ne, a maggior ragione, per i privati.
Il sistema impostato negli anni '80/'90 fondato su servizi pagati dal debito pubblico ci ha condotto in questa situazione; quindi non solo non si può più andare in pensione con 16 anni di contributi (a raccontarlo oggi sembra fantascienza!), non solo non ci possono essere più treni con 5 passeggeri, ma bisogna anche iniziare ad abituarsi a trovare l'ufficio postale aperto un giorno si ed uno no.
Capisco che si debba risparmiare: peccato però che si cominci sempre a tagliare dalla parte più debole, quella più facile, quando invece si potrebbero attuare risparmi con altri tagli in altri settori; tanto per restare nel concreto, cominciare a tagliare su stipendi e prebende di politici di ogni ordine e grado e su contributi ai partiti è così impossibile? Argomento tabù, meglio tagliare sui servizi nei paesi montani: quelli hanno poca voce in capitolo e anche se gridano non li ascolta nessuno. L'Italia deve essere completamente ribaltata se vogliamo far andare bene le cose!
Ma sul serio, a che cosa servono le poste nel 2015? Io ci pago solo il canone tv a gennaio...e potrei farlo anche in tanti altri posti
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