Per questo motivo e da questo punto di vista il suolo è presente solo sul nostro pianeta essendo l’unico su cui, da che si sa, è presente la vita.
Il suolo dunque è uno dei motori della vita ma svolge anche altre importanti funzioni come la regolazione dei flussi idrici e lo stoccaggio di anidride carbonica, ruolo importantissimo per la mitigazione del cambiamento climatico in atto dato l'aumento della concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera.
In questo ambito il Parco Nazionale della Val Grande in collaborazione con L’Università degli studi di Torino ha condotto una ricerca per valutare le caratteristiche e le condizioni del suolo nell’area protetta.
A tale scopo sono stati indagati 19 siti posti tra Vogogna e la Colma di Premosello e in Val Pogallo. L’indagine è consistita nella realizzazione del profilo pedologico di ciascun punto di indagine ovvero in uno scavo fino alla roccia madre, dove possibile, per permettere di individuare e identificare i vari strati di suolo (orizzonti pedologici) di cui è costituito lo scavo.
Nonostante la varietà dei siti dal punto di vista ecologico, geologico e di uso del suolo lo studio ha evidenziato un’omogeneità elevata dei suoli tanto che quasi tutti i profili sono stati classificati come Umbrisol ovvero suoli profondi, fortemente acidi, con scarsa attività biologica e ricchissimi di materia organica.
Per tali caratteristiche l’Umbrisol è in grado di stoccare altissime quantità di carbonio, quasi ai livelli dei suoli tropicali e conseguentemente di contribuire in modo significativo alla riduzione dell’anidride carbonica nell’atmosfera.
Il Parco Nazionale della Val Grande si conferma dunque un’area naturale di primaria importanza non solo da un punto di vista ecologico ma anche per il ruolo di contenimento dei cambiamenti climatici in corso legato alla sua capacità di stoccare CO2 nel terreno.