Anche quest’anno, in ragione dell’attuale situazione sanitaria, per poter commemorare questa giornata importante per l’Arma dei Carabinieri nel pieno rispetto delle misure in atto, la cerimonia religiosa è stata officiata separatamente a Verbania ed a Domodossola, presso le Parrocchie di San Leonardo e dei SS. Gervaso e Protaso, con la sola partecipazione, al fianco del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Verbania, di una stretta rappresentanza di militari, tra cui gli Ufficiali del Comando Provinciale ed i Comandanti di Stazione delle Compagnie di Verbania e Domodossola, nonché i presidenti delle Sezioni dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Verbania e Domodossola.
Il persistere dell’attuale situazione ci ha purtroppo nuovamente impedito di condividere la cerimonia con le autorità locali. Le radici della celebrazione del Santo Patrono nel mondo militare affondano in epoca remota. Il patrono infatti è un Santo che, dal punto di vista religioso e liturgico, per tradizione od elezione, viene venerato con particolare culto da una regione, diocesi, città, comunità religiosa o gruppo di fedeli di determinate classi o professioni, quale particolare intercessore e protettore presso Dio. Anticamente il patrono era scelto dal popolo e dal Clero, con l’approvazione del Vescovo, mentre oggi la scelta viene fatta, su proposta del Vescovo, dalla S. Congregazione dei Riti. A seguito dell'editto di Milano del 313 molti soldati, assimilato il concetto dell'amore cristiano, lo vissero servendo con dedizione sia la religione che la Patria.
La Chiesa ha sempre onorato coloro che si sono distinti, indicandoli ad esempio di eroismo e di Santità da invocare ed imitare. Con l’incremento delle specialità dell'Esercito Italiano, ad ogni Arma Corpo, Specialità e Servizio è stato attribuito un Patrono. I Carabinieri vennero quindi affidati alla celeste protezione di Maria "Virgo Fidelis". "Virgo Fidelis" è un titolo di onore e di lode, con il quale la Chiesa invoca la Madonna nelle litanie lauretane, salmodiate dalla comunità cristiana. Il titolo "Virgo Fidelis" racchiude in sé l’intero significato della vita di Maria e della sua missione di Madre e di Corredentrice del genere umano affidatale da Dio.
La diffusione e l'affermazione del culto alla "Vergine Fedele" sono principalmente dovuti alla "Benemerita e Fedelissima" Arma dei Carabinieri, ove il culto alla "Virgo Fidelis" iniziò nell’immediato dopoguerra ad opera di S.E. Mons. Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, Ordinario Militare d'Italia. Il Comandante Generale, apprezzando l'iniziativa, bandì quindi un concorso per un'opera artistica che raffigurasse la Vergine, Patrona dei Carabinieri. Lo scultore ed architetto Giuliano LEONARDI rappresentò la Vergine che, alla luce di una lampada ed in atteggiamento raccolto, legge un libro con le parole profetiche dell'Apocalisse: "Sii fedele sino alla morte" (Apoc.2,10).
La scelta della Madonna "Virgo Fidelis", come celeste patrona dell'Arma, è certamente ispirata alla fedeltà che, propria di ogni soldato che serve la Patria, è peculiare caratteristica dell'Arma dei Carabinieri che ha per motto: "Nei secoli fedele". L'8 dicembre 1949 sua Santità Pio XII, in accoglimento dell'istanza di S.E. Mons. Carlo Alberto di Cavallerleone, proclamò ufficialmente Maria "Virgo Fidelis” Patrona dei Carabinieri, con celebrazione della festa fissata il 21 novembre, in concomitanza della presentazione della Beata Vergine Maria al Tempio e della ricorrenza della battaglia di Culqualber.
Infatti oggi l’Arma dei Carabinieri celebra anche l’80° anniversario della “Battaglia di Culqualber”, in ricordo dell’eroismo del 1° Battaglione Carabinieri Mobilitato che il 21 novembre 1941 si immolò per la difesa di Culqualber, in Africa orientale, conquistando la seconda medaglia d’oro al Valor Militare tributata alla Bandiera di Guerra dell’Arma. Nella medesima giornata si celebra anche la “Giornata dell’Orfano”, per ricordare i Carabinieri Caduti in servizio e l’opera di assistenza svolta dall’Arma nei riguardi dei loro famigliari.