Noi siamo abituati ad alzare gli occhi al cielo per ammirare la luna nelle sue fasi più spettacolari, ed il sole che sta per sorgere o tramontare, per non ferire la nostra vista. Non siamo più abituati ad osservare la volta celeste quando è giunto il buio della sera, e tantomeno della notte. Ma quando abbiamo occasione di poter guardare verso l’alto nelle ore di cielo buio, ci ricordiamo e riscopriamo l’infinità di punti luccicanti che tempestano i’universo, e che a prima vista sembrano insignificanti, perché apparentemente piccolissimi. Dopo le scoperte di illustri scienziati come Copernico, Keplero, Galileo, Newton ed altri vissuti nei secoli più recenti, il cielo si è letteralmente avvicinato a noi, con la possibilità di osservarlo e soprattutto fotografarlo attraverso telescopi sempre più potenti, da ogni parte della nostra Terra.
Le stelle sono tutte sorelle maggiori o minore del nostro Sole. Alcune sono molto più grandi e luminose, mentre molte altre sono simili o più piccole, ma quando si guarda la volta celeste, sembrano tutte uguali.
E così possiamo distinguere le loro posizioni osservando i loro gruppi, che hanno forme geometriche sempre differenti. Ma è illusorio credere di osservare le costellazioni come gruppi di stelle equidistanti da noi, perché ogni stella che noi vediamo anche ad occhio nudo, ha distanze differenti rispetto alle altre stelle. In realtà noi godiamo di una visione esclusivamente prospettica. Quindi, ad esempio, se ipoteticamente potessimo osservare una costellazione come l’Orsa Maggiore da un’altra parte della nostra galassia ( la Via Lattea ), la vedremmo con una forma differente da quella abituale, e la stessa cosa avverrebbe per l’osservazione di tutte le altre costellazioni.
Nella mappa della costellazione dell’Orsa Maggiore ( Ursa Major ) sono segnate le 7 stelle più luminose, e queste sono le distanze stimate in anni luce per ognuna di esse : ALKAID = 104 Anni Luce –MIZAR = 86 Anni Luce – ALIOTH = 60 Anni Luce – MEGREZ = 81 Anni Luce – PHECDA = 84 Anni Luce – DUBHE = 124 Anni Luce – MERAK = 80 Anni Luce.
Ad una prima stima le 7 stelle più vistose dell’Orsa maggiore sembrano tutte giacenti su uno stesso piano spaziale, ma non è così. l’Orsa Maggiore, secondo la mitologia greca, era in origine Callisto, figlia di Licaone, re di Arcadia. Zeus, che l'aveva amata, per proteggerla dalla gelosia della moglie Era, la trasformò in orsa. In seguito, il figlio, mentre andava a caccia, s'era imbattuto nell'orsa e stava per ucciderla, cosicché Zeus pensò bene di portare entrambi in cielo. Ma le sette stelle citate avevano acquisito anche il nome di Mestolo, e Cicerone le chiamava i "Septern Triones" i sette buoi dei quali è guardiano Boote (da cui il termine settentrione per indicare il nord). Gli inglesi le chiamano "la casseruola". Per gli Arabi esse rappresentano un feretro seguito dalle prefiche o piagnoni. Per gli antichi Galli rappresentavano un cinghiale, per gli Egiziani un ippopotamo e così di seguito.
La foto che si può vedere in seguito è stata realizzata dallo scrivente all’Alpe Ompio il 18 agosto 2009 con fotocamera reflex digitale e semplice obbiettivo su treppiede fotografico.
Le costellazioni, ufficialmente presenti sui cataloghi astronomici, sono 88, con confini precisi stabiliti dall’Unione Astronomica Internazionale , di modo che ogni punto del cielo appartenga ad una sola ed esclusiva costellazione. Le costellazioni visibili dalle latitudini settentrionali sono basate principalmente su quelle della tradizione dell'Antica Grecia, mentre quelle visibili dall'emisfero australe, che sono state battezzate in età illuministica, hanno nomi spesso legati ad invenzioni di quel periodo, come l'Orologio o il Microscopio.
Ovviamente noi osserviamo e fotografiamo le costellazioni che il nostro emisfero, chiamato Boreale, offre ai nostri occhi, e che avremo la possibilità di contemplare ogni mese dell’anno. Le costellazioni che compongono il cosiddetto Zodiaco, e che caratterizzano un anno, sono dodici, una per ogni mese, e sono quelle che intersecano il tragitto del sole, chiamato Eclittica. Partendo dal mese di Gennaio per giungere a quello di Dicembre, ogni mese ospiterà una costellazione diversa che si troverà praticamente nelle ore diurne nella plaga di cielo dove in quel periodo c’è il Sole.
Per questo motivo, ovviamente, quando si parla ad esempio della costellazione del Capricorno ( la prima costellazione che incontriamo nello Zodiaco, nel periodo che va dal 22 dicembre al 20 gennaio), alla sera in cielo non si potrà vedere tale costellazione, perché transiterà di giorno vicino al Sole, con il cielo illuminato a giorno. In quelle settimane alla sera si potrà vedere la costellazione che di giorno si trova dall’altra parte della sfera celeste, che in tal caso è il Cancro ( il Granchio ).
La figura allegata di seguito mostra i nomi e le posizioni delle costellazioni zodiacali nei mesi dell’anno, con i nomi legati mitologicamente alla storia di dei ed eroi del mondo antico.
Le figure dei vari simboli, relative alle dodici costellazioni dello zodiaco, che si possono vedere nella seguente immagine, sono servite per millenni anche a rappresentare i cosiddetti segni dello zodiaco, che hanno alimentato e tuttora alimentano l’immaginario collettivo con la formulazione di oroscopi e previsioni astrologiche.
Alla prossima…………. Valter Schemmari
AstroNews: Le costellazioni
Un introduzione al cielo stellato, iniziando a parlare delle costellazioni. Prossimamente parleremo delle stelle in modo più specifico, ogni volta trattando uno o due tipi di astri.
1 commento Aggiungi il tuo
1Studio delle costellazioni
Daniela
18 Gennaio 2014 - 18:04
Ottima iniziativa, vi seguirò con interesse
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