Con riferimento alla Vostra indicata in oggetto, riferita al riordino delle Autonomie Locali e ai tagli lineari previsti nelle varie manovre che si sono succedute nel corso degli anni, desidero sottolineare la contrarietà, più volte manifestata, a una riforma che manca di una vera e propria organicità.
Come evidenziato in ogni sede, anche come Unione Province Piemontesi (UPP) e come Unione Province d'Italia (UPI), si tratta di una riforma volta a penalizzare i territori piuttosto che a razionalizzare realmente i servizi riducendone i costi senza ripercussioni significative sui cittadini.
Una riforma seria e realmente attenta ai fabbisogni dovrebbe coinvolgere tutti i livelli, partendo dall'alto, ed evitare incertezze su chi farà cosa nel momento in cui gli Enti Provincia saranno soppressi o trasformati in altre realtà. Tanto che, ad oggi e a dimostrazione delle difficoltà incontrate.
Il Governo ha saputo emanare unicamente testi che enucleano principi, mentre la concreta applicazione non ha trovato positivizzazione, né legislativa né regolamentare. Tutta questa incertezza, unita ai recenti interventi della Magistratura amministrativa e della stessa Consulta — su iniziativa delle stesse Province, in particolare come UPI ma anche su ricorsi promossi da questa Provincia, ad esempio in tema di mancati trasferimenti di risorse economiche - rendono pressoché impossibile prevedere gli scenari futuri.
Si possono ipotizzare scenari, ma si rischia di discutere su un futuro che non si conosce e che, comunque, è e sarà delineato con scelte eteronome al territorio e sulle quali il territorio nulla può.
In merito alla Vostra richiesta, in ogni caso. questa Provincia si sta muovendo da tempo: e stata costituita una "Commissione consiliare propositiva" composta dallo scrivente e da 8 consiglieri provinciali appartenenti a tutte le forze politiche presenti in Consiglio e, soprattutto, il tema dei servizi è stato più volte portato all'attenzione della "Cabina di Regia" (si vedano. in particolare, le sedute del 27 luglio 2012, 28 agosto 2012. 26 ottobre 2012 e 25 marzo 2013), alla quale hanno sempre partecipato le forze politiche del territorio e i tre Segretari confederali territoriali di codeste Organizzazioni Sindacali.
Nel corso di tali incontri sono emersi confronti, posizioni e richieste. Ma è anche emersa la considerazione che si tratta di proposte o di linee di azione destinate a rimanere sulla carta fino a che non saranno meglio definiti gli interventi che Governo e Parlamento andranno a definire, pur nella consapevolezza che i territori, presi singolarmente, poco possono fare dinanzi a scelte calate dall'alto.
Rassicuro che, comunque, la Cabina di Regia continuerà ad operare in questo senso e troverà convocazione sugli argomenti non appena vi saranno nuovi elementi perché ritengo essere la sede deputata ad affrontare anche questo tipo di problemi attesa la sua composizione, caratterizzata dalla presenza delle forze politiche, sociali ed economiche del territorio.
Con la presente chiedo, infine, a codeste Organizzazioni ma anche ai Soggetti Istituzionali che leggono per conoscenza, di porre in essere interventi, sollecitazioni e richieste, così come già effettuato da UPI e UPP, affinché vengano garantiti i servizi sul territorio e siano previste garanzie per il personale attualmente collocato presso le Province.
Unitamente a ciò ritengo necessario che gli stessi soggetti assumano iniziative volte ad esprimere contrarietà alla riforma in essere, per le quali questa Amministrazione esprime fin da ora il proprio appoggio in ogni sede.