La Camera dei Deputati ha approvato ieri la modifica della Legge Mancino in materia di discriminazione, odio e violenza per motivi razziali, etnici, nazionali e religiosi. Alla Legge è stata estesa anche l'omofobia e la transfobia, creando però un'eccezione alla sua applicazione per le scuole, gli ospedali, i luoghi di culto, le associazioni e i partiti nei quali tale legge non si applicherà non solo nei riguardi dell'omofobia, ma anche del razzismo e della discriminazione a sfondo religioso.
La discussione della legge, da anni trattata nelle varie Legislature, aveva lasciato già intravedere l'intenzione del centro destra di escludere le aggravanti per i reati penali all'omofobia e transfobia in virtù del diritto di opinione e credenza religiosa che a loro avviso sarebbe stato viceversa intaccato. Nella discussione abbiamo dovuto subire il patetico spettacolo di chi ha voluto dire le peggiori cose dell'omosessualità, negando che esista nel nostro paese un reale problema di pregiudizio e violenza.
Per questo motivo abbiamo ritenuto di scrivere, alla conclusione dell'approvazione del testo in Commissione Giustizia, ai Parlamentari del nostro territorio ribadendo l'importanza delle aggravanti, non licenziate nel testo originale, e l'attenzione per una legge fondamentale per il nostro paese. (In allegato la lettera).
Purtroppo non siamo stati ascoltati e seppur le aggravanti siano state approvate, riteniamo gravissimo l'aver voluto creare distinzioni in favore di alcuni soggetti piuttosto che altri. La libertà di opinione è garantita sempre e comunque dall'art. 21 della nostra Costituzione, pertanto risultava già pleonastico voler ribadire tale principio solo ora trattando il tema omofobia, ma ancor più culturalmente e politicamente inaccettabile di fronte invece all'odio e alla discriminazione che non possono essere mai ritenute legittime o accettabili, qualunque ne sia l'origine. La Legge poteva essere estesa all'orientamento sessuale e all'identità di genere, senza ulteriori modifiche, con i voti del PD, di SEL e del Movimento 5S. Ma il Partito Democratico ha scelto diversamente portando su di sé la responsabilità di aver inserito in una legge di civiltà contro le discriminazioni, delle precisazioni che suonano proprio come discriminazioni.
Il contrasto alla discriminazione, all'odio e all'istigazione all'odio non dovrebbero avere colore politico. Non possiamo accettare che ci siano distinzioni, precisazioni, storture ed esenzione in una legge di civiltà che dovrebbe occuparsi di contrastare l'odio ingiustificato e la sua istigazione. Dopo i fatti accaduti anche nella nostra provincia e anche a noi direttamente, crediamo ancora che non serva una legge contro l'omofobia?
Questa classe politica ha da troppo tempo perso la sua funzione di ascolto e di rappresentanza dei bisogni delle persone, arrogandosi il diritto di sapere tutto e meglio. Ai Parlamentari vogliamo dire che tutti dovremmo essere considerati uguali davanti alla Legge e che lo Stato ha il compito di contrastare le diverse forme di discriminazione. Ci siamo stufati di essere considerati cittadini di serie B e parteciperemo sicuramente alla manifestazione nazionale che sarà organizzata dal Movimento LGBT nazionale in favore dell'eguaglianza dei diritti e contro ogni discriminazione.
Marco Coppola e Damiano Tradigo
Presidente e Segretario
Arcigay Nuovi Colori