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Rette ricovero anziani: associazioni protestano

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato dalla Associazioni aderenti alla Conferenza di partecipazione dell'Asl.Vco, che lamentaun aumento delle rette di ricovero degli anziani a carico delle famiglie.

Verbania
Rette ricovero anziani: associazioni protestano
Le Associazioni aderenti alla Conferenza di Partecipazione dell’ASL-VCO sono fortemente preoccupate per le decisioni assunte dall’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte, che ha aumentato le rette di ricovero a carico delle famiglie e posto forti limiti alle richieste di ricovero per le persone colpite da malattie invalidanti, in particolare, per gli anziani non autosufficienti.

La parola LEA (Livelli essenziali di assistenza) sembra ormai essere interpretata come Livelli eventuali di assistenza.
Con la delibera adottata nel mese di giugno (DGR 14-25) l’Assessorato ha elevato i parametri per il ricovero in RSA, con il falso intento di ottemperare all’ingiunzione del TAR per eliminare le liste di attesa; in realtà, la delibera elimina il diritto stesso. Solo le persone anziane con un punteggio di 24, determinato dall’Unità Valutativa Geriatrica dell’ASL (quindi persone totalmente non autosufficienti, povere e prive di nucleo famigliare) potranno ottenere, entro 3 mesi dalla visita, il ricovero in RSA. Gli anziani con punteggio inferiore a 19 non saranno più ricoverati e potranno accedere solo all’assistenza domiciliare (ammesso che si renda possibile).

Per ridurre i ricoveri si prescrivono anche procedure burocratiche più complesse, con impegnativa e relazione sanitaria e sociale a cura del medico di famiglia.
Con la delibera di agosto (DGR 85-6287) la retta a carico delle famiglie per l’anziano totalmente non autosufficiente aumenterà di euro 70 al mese e per l’anziano con Alzhaimer aumenterà di 623 euro al mese: rette praticamente inaccessibili.

E’ evidente che molte famiglie dovranno rivolgersi ai Consorzi/Comuni per sostenerne il costo.
Anche le Strutture sono state messe in difficoltà, grazie alla riduzione del 5% della quota a carico della sanità.
Per completare il quadro, la continuità assistenziale (ricoveri temporanei, country hospital ecc..), finora garantita dalle strutture (RSA), è stata abolita e assegnata alle Case di cura.

I pesanti ostacoli per ottenere le prestazioni residenziali e domiciliari ledono i diritti dei malati cronici non autosufficienti e li costringeranno a permanere in ambienti terapeutici non appropriati e più costosi per la nostra sanità.
Possiamo parlare di accanimento della Regione verso le fasce deboli della popolazione.

INVITIAMO TUTTI I CITTADINI A RESPINGERE CON FORZA QUESTI PROVVEDIMENTI
Le Associazioni del Gruppo di lavoro sugli anziani non autosufficienti



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