Recentemente nella nostra provincia si sta assistendo ad una recrudescenza di questi fatti, contraddistinti dallo stesso modus operandi. Si ritiene, pertanto, opportuno ribadire alcuni utili consigli per riconoscere i comportamenti ed i casi che dovrebbero insospettire i cittadini, ed evitare brutte avventure.
Tipicamente, i truffatori o i ladri ( i malfattori agiscono spesso in coppia spacciandosi per marito e moglie), millantano una familiarità con prossimi congiunti dell’anziano, in particolare figli o nipoti, al fine di carpirne la buona fede; in tali circostanze il malvivente mostra alla vittima un pacchetto (un borsello, un portafogli, una scatola) contenente denaro o preziosi e chiede al malcapitato di custodirlo, in quanto destinato al loro figlio o nipote, con pretesti del tipo: “Ho dei lavori in casa e non volevo lasciare i miei averi alla mercè degli operai e suo figlio mi ha detto che potrebbe custodirli lei!”.
Altro tipo particolarmente frequente di truffa è realizzato fingendosi addetti alle aziende del gas o dell’energia elettrica incaricati di controllare i contatori o di visionare ricevute di pagamento di bollette. Con questo pretesto i malfattori si introducono all’interno delle abitazioni, per poi asportare danaro e preziosi, distraendo artatamente la vittima con richieste di vario tipo, quali l’esibizione di documenti, vecchie bollette o contratti di fornitura.
In tali casi il consiglio della Polizia è sempre lo stesso: diffidate degli sconosciuti (sedicenti tecnici della caldaia, incaricati dell’ENEL, del gas o altro), non fateli mai accedere in casa, a maggior ragione se la visita è inaspettata e se siete soli. Siate ancor più diffidenti se nei discorsi dei vostri interlocutori ritorna con insistenza la richiesta di denaro, a qualsiasi titolo. In ogni caso si consiglia di contattare le forze dell'ordine.