Il forno crematorio deve restare pubblico, solo una gestione pubblica garantirebbe un basso numero di cremazioni e alte entrate per il comune, il privato, qualunque esso sia farebbe solo businnes... e le carte lo confermano.
Fin dalla prima ora il movimento 5 stelle di Verbania non ha gradito l'imposizione della giunta volta a voler esternalizzazione il forno crematorio a scatola chiusa, senza confronto nei contenuti, senza poter visionare il progetto di finanza e senza fissare paletti. Con il nostro portavoce Roberto Campana abbiamo cercato di valutare l’operazione nonostante ci fossero stati negati i dati (sino a ieri), in quanto secretati. Volevamo capire principalmente dove fosse l'interesse per i cittadini Verbanesi con questa operazione, deducendo che non fosse l'interesse dei Cittadini a prevalere. Per questo anche il movimento è stato protagonista nella costituzione e nel supporto del comitato per il referendum.
Ora siamo riusciti a visionare i documenti (senza poterne avere copia), ma qualche numero lo ce lo siamo segnati (è un nostro diritto di consiglieri.. almeno quello), e tutte le nostre preoccupazioni e valutazioni sono state confermate.
Si parla di tre turni lavorativi per 40 ore settimanali con, in più in periodi particolari, la possibilità di aumentare di 40 ore questo periodo, per un massimo di 24 settimane all’anno. Gli orari di esercizio sarebbero dal lunedì al venerdì dalle ore 7:00 alle ore 22:00 e il sabato dalle ore 8:00 alle ore 17:00, ovvero circa 32 ore di esercizio in più alla settimana rispetto ad oggi, senza contare le altre 11 delle “potenziali” domeniche.
Il tipo di forno è un ft 2 a gas metano con un bruciatore per 600 kilowatt, la capacità di questo forno è di 8 – 12 cicli al giorno su 8 ore al giorno mentre il nostro attualmente ne fà massimo 6. A regime il forno che veniva proposto avrebbe fatto negli anni, più di 2.900 cremazioni, ovvero 1.600/1700 cremazioni in più di quelle che vengono fatte oggi ( e queste sono stime del progetto, nulla vieta salvo autorizzazione della provincia ad aumentarle da subito).
Noi “populisti” dicevamo che il forno non era obsoleto, bastava fare la manutenzione come sempre, e sarebbe durato molti anni, ed un massimo esperto del settore tal Prof. Gioacchino Nardin, (contattato da Andre Marconi, primo firmatario del Comitato per il SI) docente alla Facoltà d’Ingegneria, Dip. Di Ingegneria Elettrica, Gestionale e Meccanica, Università di Udine addirittura asserisce “Se viene manutenuto adeguatamente potenzialmente ha vita eterna”, inoltre aggiunge, in riferimento al forno esistente costruito dalla ditta GEM, che è una delle due società leader nel settore e che dal 2004 a oggi la tecnologia è rimasta pressoché invariata. Questo smentisce tutto quanto affermato dal comitato degli astensionisti che non hanno mai contattato l’interessato, pur facendo lustro dei sui studi “storpiandoli” a piacimento.
Noi sostenevamo che se fosse stato veramente necessario sostituire il forno (anche se non lo è), bastava fare come a Frosinone, dove la ditta Gem ha fornito un forno dalle caratteristiche simili al nostro al costo 364.000 euro, e, con il solo utile netto dell'esercizio 2014, sarebbe stato coperto l’80% del costo. Dai documenti emerge che il forno proposto dalla ditta Altair, di potenzialità maggiori, comprensivo della parte tecnologica costa 580.000 euro.
Altra conferma le tariffe che sarebbero aumentate già dal 2016 del 1,5% all'anno, ovvero, dopo 5 anni, i residenti si sarebbero trovati a pagare, aggiungendo l' I.V.A (che ora non si paga) circa 500 euro per cremazione contro i 380 attuali.
Mediamente il comune da un servizio senza sfruttare il forno al massimo, al netto incassa mediamente 250.000 euro/anno, eppure l'amministrazione aveva dichiarato che il privato avrebbe garantito al comune un entrata tra i 100.000 e i 150.000 euro all'anno. Sempre dai documenti secretati è emerso che la quota è in percentuale sulle cremazioni garantendo al massimo il 14% delle royalty. Nelle proiezioni risulta che per il primo anno le entrate per il comune sono pari a 73.385 euro per arrivare nel 2025 a 109.943 e ovviamente, se il forno dovesse avere problemi e si ferma, il comune non incasserebbe quelle cifre.
Sempre nel progetto proposto si parla di risparmi per il comune. Eppure balza all'occhio il risparmio derivato dalla bolletta del gas che non si pagherebbe più ( peccato che quando si parla di utile netto la bolletta è già stata detratta dai ricavi) da loro stimata in 48.000 euro mentre la bolletta del 2014, anno in cui le cremazioni sono state le più numerose, è pari a 20.258 euro.
MA non è il solo dato, si parla di 70.000 euro risparmiati sul personale, mentre i costi effettivi sono di 66.196, di costi dell’acqua per presunti 1.500 euro contro gli effettivi 250, di costi per la telefonia di presunti 1.530 mentre gli effettivi sono di 270, Insomma, per far figurare che il comune ”risparmi” i costi sembrano altissimi, a volte più del doppio di quelli riscontrabili oggi.
In conclusione i populisti dicevano che questa operazione non era nell'interesse della città e che l'operazione con il privato avrebbe comportato un aumento delle cremazioni e dell'inquinamento nonostante le minori entrate per il comune. Alla luce di questi dati, carpiti senza averne copia, i numeri ci danno ragione, e chi invita all'astensione ed al no, non può avere a cuore il bene comune.
M5S: forno crematorio e numeri
Riceviamo e pubblichiamo, un comuncato del Movimento Cinque Stelle, riguardante il referendum sull'esternalizazione del forno crematorio.
7 commenti Aggiungi il tuo
...Scrivere, e dire che "Se viene manutenuto adeguatamente potenzialmente ha vita eterna", non significa che ha vita eterna (pace all'anima sua!), ma che bisogna fare una manutenzione adeguata, a costi adeguati!
Che il forno debba restare pubblico, è una posizione che posso anche condividere, anche se in realtà non me ne frega niente, ma dire che "solo una gestione pubblica garantirebbe un basso numero di cremazioni e alte entrate per il comune" è una castroneria grande come una casa, che nessun numero può dimostrare!
Saluti
Maurilio
Che il forno debba restare pubblico, è una posizione che posso anche condividere, anche se in realtà non me ne frega niente, ma dire che "solo una gestione pubblica garantirebbe un basso numero di cremazioni e alte entrate per il comune" è una castroneria grande come una casa, che nessun numero può dimostrare!
Saluti
Maurilio
Mi rimane comunque il dubbio, da nessuno fugato, che il costo del personale non si sarebbe azzerato perché penso che nessuno possa obbligare i dipendenti comunali a passare ad una società privata.
Qualcuno dei tanti sindacalisti che frequentano questo blog può chiarire in merito? Ringrazio anticipatamente
Qualcuno dei tanti sindacalisti che frequentano questo blog può chiarire in merito? Ringrazio anticipatamente
Eh no però maurilio, non vedere solo ciò che vuoi.
Dire che "il forno crematorio ha potenzialmente vita eterna" serve a dimostrare come l'altro comitato dica falsità in merito alla necessaria sostituzione ( il responsabile delle emissioni in atmosfera ha detto che il forno crematorio non ha bisogno di essere sostituito).
La manutenzione certo che costa, ci mancherebbe, ma di sicuro non 150€ ( una media dei soldi che si perderebbero nei primi anni di esternalizzazione).
L'altro comitato sostiene ( sosteneva?) Che il privato potesse fare al massimo cremazioni pari all'autorizzazione attuale ( dappertutto troverà che così non è. ..la provincia rilascia un'autorizzazione differente, il che è anche normale, come potrei cambiare macchina utilizzando una autorizzazione riferita ad un'altra?), non mi sembri sconcertato da questo però.
Ti ho detto telefonicamente che il privato ci avrebbe dato una parte ( 14%) del fatturato quindi vuol dire che se il forno è fermo non prendiamo soldi.
Dire che più cremazioni producono più emissioni ovvio che è banale ma una volta stabilito che tecnologicamente il nostro forno è all'avanguardia il dato diviene rilevante e smonta quanto dice l'altra parte, anche qui però non dici nulla.
Le tariffe aumentavano sia per i residenti che per i non residenti, loro dicevano che per i verbanesi sarebbero rimaste uguali ma fa niente.
Sostenevano che fosse dotato di un impianto fotovoltaico ( vedi il loro primo comunicato), il che non è vero ma va beh.
Lo ammetto, su alcune cose sono stato un po' pasticcione ma solo perché a me ( non mi considero un illuminato) la questione è sempre sembrata tanto semplice da non necessitare studi approfonditi, che ho dovuto fare in seguito.
Dato ultimo: mi è stato fatto notare che non esiste una normativa ad hoc riguardante le emissioni di forni crematori, vengono equiparati a forni inceneritori...
Dire che "il forno crematorio ha potenzialmente vita eterna" serve a dimostrare come l'altro comitato dica falsità in merito alla necessaria sostituzione ( il responsabile delle emissioni in atmosfera ha detto che il forno crematorio non ha bisogno di essere sostituito).
La manutenzione certo che costa, ci mancherebbe, ma di sicuro non 150€ ( una media dei soldi che si perderebbero nei primi anni di esternalizzazione).
L'altro comitato sostiene ( sosteneva?) Che il privato potesse fare al massimo cremazioni pari all'autorizzazione attuale ( dappertutto troverà che così non è. ..la provincia rilascia un'autorizzazione differente, il che è anche normale, come potrei cambiare macchina utilizzando una autorizzazione riferita ad un'altra?), non mi sembri sconcertato da questo però.
Ti ho detto telefonicamente che il privato ci avrebbe dato una parte ( 14%) del fatturato quindi vuol dire che se il forno è fermo non prendiamo soldi.
Dire che più cremazioni producono più emissioni ovvio che è banale ma una volta stabilito che tecnologicamente il nostro forno è all'avanguardia il dato diviene rilevante e smonta quanto dice l'altra parte, anche qui però non dici nulla.
Le tariffe aumentavano sia per i residenti che per i non residenti, loro dicevano che per i verbanesi sarebbero rimaste uguali ma fa niente.
Sostenevano che fosse dotato di un impianto fotovoltaico ( vedi il loro primo comunicato), il che non è vero ma va beh.
Lo ammetto, su alcune cose sono stato un po' pasticcione ma solo perché a me ( non mi considero un illuminato) la questione è sempre sembrata tanto semplice da non necessitare studi approfonditi, che ho dovuto fare in seguito.
Dato ultimo: mi è stato fatto notare che non esiste una normativa ad hoc riguardante le emissioni di forni crematori, vengono equiparati a forni inceneritori...
Caro Andrea
non si può far passare delle sciocchezze come verità assolute!
La frase "il forno crematorio ha potenzialmente vita eterna" non si può sentire (!?!?), non da nessun contributo sensato e utile alla discussione, anzi fa rizzare i capelli, ad averceli!
Per contro, anche dal tuo intervento, mi sarebbe piaciuto sentire una frasi del tipo:
"Il forno, alle condizioni attuali, con un intervento di manutenzione straordinaria, da programmare nei prossimi 2 anni (è solo un numero a caso) dal costo di _______€ (la cifra, se la sai, mettila tu) ha un ciclo di vita di altri 10 anni (anche questo è solo un numero a caso). Il costo annuo di manutenzione ordinaria sarà di ____€ (anche in questo caso, la cifra, se la sai, mettila tu)". Se i costi di manutenzione sono ragionevoli, poste queste condizioni, potrei pensare che non valga la pena di privatizzare un forno!
Per farti capire il mio senso di ragionevolezza, qualche settimana fa mi si è rotta la lavastoviglie , comperata nel 2004. Se la riparazione fosse costata meno di 100€ l'avrei fatta fare, sopra avrei cambiato la lavastoviglie, visto che con 400/500€ se ne compra una nuova!
Per contro, aumentando le cifre di manutenzione straordinaria, in un commento, Brignone aveva ipotizzato 500.000€, vale sicuramente la pena di esplorare l'ipotesi di esternalizzare la gestione, ma non di "regalarlo"!
Inoltre, è vero che se il forno è fermo, nell'ipotesi che mi hai detto, il comune non incassa, ma neanche il gestore! E stai ben certo che il privato non ha nessun interesse a tenere fermo il forno!
Mi citi l'importo del 14% del fatturato, a spanne, e a mio modestissimo parere, mi sembra poco. Corrisponde al 27% dell'utile ante imposte (sui dati pubblici del 2015), ma anche qua, dipende dal fatturato e a quali condizioni (investimenti, posti di lavoro, costi assorbiti,...). Po un po' di buona negoziazione commerciale si può arrivare a cifre maggiori!
Poi, non capisco il significato della frase "una volta stabilito che tecnologicamente il nostro forno è all'avanguardia", chi lo deve stabilire e perchè? Dubito che la frase riferita al prof Nardin nella famosa telefonata: "dal 2004 a oggi la tecnologia è rimasta pressoché invariata", volesse significare quello che dici, però...è comunque , io non ho mai detto nulla, a parte il commento sull'ovvietà dell'affermazione riportata da Nardin, sul discorso emissioni, perchè non ne so nulla, non ho la minima competenza tecnica, procedurale e legislativa in materia!
Ultima cosa, non puoi dire "mi è stato fatto notare che non esiste una normativa ad hoc riguardante le emissioni di forni crematori, vengono equiparati a forni inceneritori...", o ne sei certo, te o chi per te? Se ne sei certo, devi citare la legge o la norma che equipara forni e inceneritori, altrimenti non affronti questo argomento! In alternativa chiedi al comitato per i no o per l'astensione di fornirti la normativa in materia!
A me, non spaventa se un servizio è gestito da un privato o dal pubblico, il modo con cui si prendono le decisioni, o le combattono. Questa vicenda non ha esaltato la figura e la competenza di nessuno, per ambo le parti!
Saluti
Maurilio
non si può far passare delle sciocchezze come verità assolute!
La frase "il forno crematorio ha potenzialmente vita eterna" non si può sentire (!?!?), non da nessun contributo sensato e utile alla discussione, anzi fa rizzare i capelli, ad averceli!
Per contro, anche dal tuo intervento, mi sarebbe piaciuto sentire una frasi del tipo:
"Il forno, alle condizioni attuali, con un intervento di manutenzione straordinaria, da programmare nei prossimi 2 anni (è solo un numero a caso) dal costo di _______€ (la cifra, se la sai, mettila tu) ha un ciclo di vita di altri 10 anni (anche questo è solo un numero a caso). Il costo annuo di manutenzione ordinaria sarà di ____€ (anche in questo caso, la cifra, se la sai, mettila tu)". Se i costi di manutenzione sono ragionevoli, poste queste condizioni, potrei pensare che non valga la pena di privatizzare un forno!
Per farti capire il mio senso di ragionevolezza, qualche settimana fa mi si è rotta la lavastoviglie , comperata nel 2004. Se la riparazione fosse costata meno di 100€ l'avrei fatta fare, sopra avrei cambiato la lavastoviglie, visto che con 400/500€ se ne compra una nuova!
Per contro, aumentando le cifre di manutenzione straordinaria, in un commento, Brignone aveva ipotizzato 500.000€, vale sicuramente la pena di esplorare l'ipotesi di esternalizzare la gestione, ma non di "regalarlo"!
Inoltre, è vero che se il forno è fermo, nell'ipotesi che mi hai detto, il comune non incassa, ma neanche il gestore! E stai ben certo che il privato non ha nessun interesse a tenere fermo il forno!
Mi citi l'importo del 14% del fatturato, a spanne, e a mio modestissimo parere, mi sembra poco. Corrisponde al 27% dell'utile ante imposte (sui dati pubblici del 2015), ma anche qua, dipende dal fatturato e a quali condizioni (investimenti, posti di lavoro, costi assorbiti,...). Po un po' di buona negoziazione commerciale si può arrivare a cifre maggiori!
Poi, non capisco il significato della frase "una volta stabilito che tecnologicamente il nostro forno è all'avanguardia", chi lo deve stabilire e perchè? Dubito che la frase riferita al prof Nardin nella famosa telefonata: "dal 2004 a oggi la tecnologia è rimasta pressoché invariata", volesse significare quello che dici, però...è comunque , io non ho mai detto nulla, a parte il commento sull'ovvietà dell'affermazione riportata da Nardin, sul discorso emissioni, perchè non ne so nulla, non ho la minima competenza tecnica, procedurale e legislativa in materia!
Ultima cosa, non puoi dire "mi è stato fatto notare che non esiste una normativa ad hoc riguardante le emissioni di forni crematori, vengono equiparati a forni inceneritori...", o ne sei certo, te o chi per te? Se ne sei certo, devi citare la legge o la norma che equipara forni e inceneritori, altrimenti non affronti questo argomento! In alternativa chiedi al comitato per i no o per l'astensione di fornirti la normativa in materia!
A me, non spaventa se un servizio è gestito da un privato o dal pubblico, il modo con cui si prendono le decisioni, o le combattono. Questa vicenda non ha esaltato la figura e la competenza di nessuno, per ambo le parti!
Saluti
Maurilio
Tu paragoni il forno crematorio ad una lavastoviglie che con un guasto dopo 11 anni mediti di cambiarla se la riparazione ha un valore importante; io invece paragono il forno crematorio a casa mia: costruita nel 1.800 circa. I precedenti proprietari avevano problemi al tetto? Han demolito la casa per poi ricostruirla? No, han cambiato il tetto. Poi l'ho acquistata io e c'erano i seguenti lavori da fare: sostituire caldaia, rifare bagno, cambiare pavimenti, porte e altro. Ho demolito la casa e l'ho ricostruita? No, ho fatto una sana manutenzione straordinaria. Quest'anno mi s'è rotto il bollitore dei pannelli e mi s'è allagata casa rovinando pavimento sala, Camera matrimoniale, danni a sensori antifurto, imbiancatura da rifare totalmente, cassonetti danneggiati, sensore gas danneggiati, mobilio e divani danneggiati. Ho demolito casa e l'ho ricostruita? No, Ho rifatto un importante lavoro di manutenzione straordinaria. Poi sempre quest'anno mi s'è rotta la sirena dell'antifurto, la valvola 3 vie della caldaia e l'automatismo del cancello questi 3 inconvenienti nel giro di una settimana. Ho demolito la casa e l'ho ricostruita? No, ho chiamato 3 distinte assistenze tecniche e ho effettuato una sana manutenzione straordinaria. Ecco: tu vedi il forno crematorio come un elettrodomestico di poco valore, io invece come un immobile di grande valore, teoricamente eterno, ma che ha sempre bisogno di manutenzione
Ciao Hans Axel Von Fersen
No Hans, non hai capito niente!
Prima di tutto perchè non puoi paragonare una casa ad un impianto tecnologico, è come paragonare le pere con le mele! Buone entrambe ma due cose conpletamenente diverse!
Se rileggi con attenzione il mio commento, io non ho detto che il forno è da cambiare, ho detto che: "...sono ragionevoli, poste queste condizioni, potrei pensare che non valga la pena di privatizzare un forno!"
Siccome il concetto di ragionevolezza non è un concetto oggettivo, ho fatto un piccolo esempio di cosa è ragionevole per me! Posso immaginare che cosa è agionevole per me, non lo sia per altri
Saluti
Maurilio
No Hans, non hai capito niente!
Prima di tutto perchè non puoi paragonare una casa ad un impianto tecnologico, è come paragonare le pere con le mele! Buone entrambe ma due cose conpletamenente diverse!
Se rileggi con attenzione il mio commento, io non ho detto che il forno è da cambiare, ho detto che: "...sono ragionevoli, poste queste condizioni, potrei pensare che non valga la pena di privatizzare un forno!"
Siccome il concetto di ragionevolezza non è un concetto oggettivo, ho fatto un piccolo esempio di cosa è ragionevole per me! Posso immaginare che cosa è agionevole per me, non lo sia per altri
Saluti
Maurilio
Ciao Hans Axel Von Fersen
...anzi è come paragonare la birra e il vino, buoni entrambi, ma dubito che ci siano in giro delle birre di 40, 50 anni e più
Saluti
Maurilio
...anzi è come paragonare la birra e il vino, buoni entrambi, ma dubito che ci siano in giro delle birre di 40, 50 anni e più
Saluti
Maurilio
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