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Pronto Soccorso e Ospedale di Omegna - Lettera aperta

Riceviamo e pubblichiamo, una lettera aperta di Augusto Quaretta, ex presidente Conferenza dei Sindaci ASL VCO, sulle questioni legate al Pronto Soccorso e all'ospedale di Omegna.

Omegna
Pronto Soccorso e Ospedale di Omegna - Lettera aperta
L'ospedale di Omegna torna alla ribalta e purtroppo per questioni complicate e difficili che di tanto in tanto si ripresentano senza mostrare alcun rispetto nei confronti della comunità e della storia dell'ospedale stesso!

E' stato spiegato che tecnicamente la chiusura notturna del Pronto Soccorso non sarebbe un dramma e che, anzi, si prevederebbero soluzioni addirittura più adatte a gestire le emergenze. E' stato detto e scritto che l'ospedale di Omegna non si sarebbe ancora dato quella super-specializzazione che lo renderebbe più compatibile con la riorganizzazione sanitaria del territorio e allora bisognerebbe metterci mano.

Una riorganizzazione sanitaria di cui si parla da almeno 10 anni e che al di là di qualche piccolo intervento, mai è stata davvero avviata. L'ospedale Madonna del Popolo è stato il primo ad essere sacrificato attraverso la soluzione pubblico-privata perché ci è stato detto che era l'unico modo per salvarlo. Tutti (o quasi) ci abbiamo creduto e abbiamo sperato che la disponibilità dei cittadini del Cusio che hanno sempre contenuto le proprie reazioni e che raramente sono scesi in piazza, sarebbe stata ripagata con un po' di rispetto. E invece...Invece oggi vengono chiesti ancora sacrifici e comprensione. Ma a tutto c'è un limite e questo limite è già stato superato da un pezzo.

Per quello che hanno sopportato e subito la comunità e il personale ospedaliero nel recente passato oggi più che mai bisognerebbe invertire la tendenza e dare quei segnali di attenzione di cui Omegna e il Cusio avrebbero diritto. Il nostro ospedale è l'unico dell'ASL VCO a produrre utili; è l'unica struttura sanitaria di confine che potrebbe concorrere a contenere e recuperare la mobilità passiva di chi preferisce andare direttamente a Borgomanero se non a Novara.

D'altra parte altrove tutto prosegue come niente fosse al di la delle intimazioni di creare un solo DEA o una sola maternità. E per la prima volta mi sembra di comprendere fino in fondo le resistenze delle altre zone del VCO. Fino a quando non ci sarà l'ospedale unico, di cui sono sempre stato e continuo ad essere convinto sostenitore, non si possono e non si devono chiedere altri sacrifici ai soliti omegnesi. E prima di prendere qualsiasi drastica decisione bisognerebbe chiedere il parere e il permesso dei veri “proprietari” e azionisti del Madonna del Popolo: i cittadini.

I miei genitori ricordano ancora le trattenute in busta paga alla fine degli anni '60 e le varie iniziative che hanno coinvolto tutti per concorrere a costruire l'ospedale. E se qualcuno dice che è storia antica, mi permetto di ricordare che la memoria storica è un valore assoluto. Quindi, dopo aver tolto tanto è il momento di restituire altrettanto!

Pronto Soccorso e ospedale andrebbero addirittura potenziati, perché al di là delle logiche politiche, tecniche ed economiche, questo territorio se lo merita!

Augusto Quaretta
ex presidente Conferenza dei Sindaci ASL VCO



1 commento  Aggiungi il tuo

Vedi il profilo di Fausto Spagnoli Ospedale Omegna. Lettera aperta ex Sindaco Quarett
Fausto Spagnoli
19 Marzo 2016 - 16:58
 
Tardi,troppo tardi ormai! Ora non possiamo che aspettare l'ennesima demenziale decisione a partire da quella dell'ubicazione del "Nuovo" Ospedale dalle parti di Ornavasso quando abbiamo un Tecno Parco in disuso, inutilizzato per attività di Ricerca (ma quale Ricerca se la popolazione del VCO non sa neppure che esiste un Istituto di Ricerca affiliato al CNR a Pallanza?) che è servito solo ad ospitare la solita schiera di burocrati inutili e dannosi,fatta salva qualche sparuta eccezione. La nascita del COQ poteva e doveva essere lo spunto per il recupero della Struttura non solo in termini di Ortopedia, ma anche ,con la dovuta lungimiranza e in sprezzo dei vari compromessi e ricatti delle varie Amministrazioni e Gestioni politiche per mantenerlo aperto,in termini di attività Specialistiche collaterali e di supporto (penso a una seria Chirurgia Vascolare) ad un'Ortopedia di alto profilo e competenze e di una Traumatologia: una specie di CTO fornito di Pronto Soccorso h 24 traumatologico e vascolare a copertura di un territorio che avrebbe compreso anche altre zone in forza della specificità degli interventi.Ovviamente con una Terapia Intensiva dedicata.Un'unica Struttura che avrebbe unificato in sè le tre Ortopedie,le due Traumatologie e quella che qualcuno oggi ha la spudoratezza di chiamare Chirurgia Vascolare sulla Carta intestata ma che invia a Novara anche le piccole urgenze come le embolectomie degli arti che comunque possono compromettere la funzionalità di un arto se non vengono eseguite entro un certo lasso di tempo. Ma il Territorio è troppo poco popolato per un'attività del genere(sic!) ci è stato ripetutamente detto. l'Emodinamica,però, l'hanno messa in piedi(e meno male) e sarebbe servita anche ad una Chirurgia Vascolare interventistica. Un nuovo Ospedale si sarebbe pure potuto costruire, per completare l'arco delle Specialità, ma con minor spesa perchè la Struttura sopradescritta sarebbe già stata operativa. Bisognava guardare avanti anche per incentivare nuove e qualificate professionalità con un'offerta adeguata.Ora è troppo tardi,le migliori professionalità sono tutte in età pensionabile,la mobilità passiva,checchè se ne dica e pensi, è in strepitoso aumento per le patologie importanti e a noi tutti non resta che leccarci le piaghe.I Pazienti(quelli che hanno davvero bisogno) vi ringraziano grandi Amministratori e Politici!!!!



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