Ieri sera anche il consiglio comunale di Verbania ha dovuto ratificare delle decisioni già prese, più di due ore di discussione, ahinoi inutili, che hanno solo dato eco alle diverse posizioni.
Il MoVimento 5 stelle ha proposto già dal 2010 la soluzione dell'Ospedale unico per tutelare la salute dei cittadini con l’obbiettivo primario di aumentare la sicurezza del paziente con un ospedale di qualità e, come secondo obbiettivo, ridurre i costi.
Avremmo potuto avallare il documento rendendoci complici, astenerci senza prendere una decisione, tacere nel non voler dare risalto a ciò che stà avvenendo. Invece no, abbiamo dovuto votare contro un documento, quello presentato dal Pd, perchè non dà garanzie sufficienti sia sulla tipologia di ospedale che sul ruolo dei privati e che rischia di far buttare via, per l’ennesima volta, altri soldi pubblici.
Viene proposto un ospedale di 300 posti letto, che equivalgono a 2 posti letto ogni mille abitanti della nostra provincia, pochi rispetto a una media europea di 4,8 posti ogni mille abitanti.
Non viene considerato il riutilizzo del progetto di Piedimulera da 440 posti letto, che, pur in una nuova localizzazione, segue le linee guida nazionali del 2003 per la realizzazione di ospedali a intensità di cura che sono ancora attuali, e farebbe risparmiare 407.160 € di progettazione.
Non ci convince la soluzione paventata del project financing: la Corte dei Conti ha chiarito che è una truffa in cui il rischio rimane alla pubblica amministrazione che si trova a pagare con tassi di usura le realizzazioni da parte di privati. Non vogliamo inoltre che vengano concessi servizi ai costruttori in cambio di una riduzione del "canone di disponibilità" (canone simile ad un affitto).
Questi servizi non sanitari (es. mense, pulizie, riscaldamento, energia, ma anche ingegneria clinica) verrebbero infatti affidati non tramite gara ma in maniera diretta, creando un evidente danno erariale. Inoltre, nel caso di tagli al fondo sanitario (che sta compiendo in maniera scellerata Renzi) se l'ASL non fosse più in grado di pagare il canone, si potrebbe trovare obbligata a cedere pezzi di sanità pubblica ai costruttori. Finendo per esternalizzare e privatizzare la nostra Sanità.
L’unico vantaggio è il mantenimento dello status quo delle due strutture ospedaliere, Castelli e San Biagio, sino alla futura realizzazione dell’ospedale unico, ma a quale prezzo? Nulla inoltre si sa sul destino delle due strutture, anche quelle alla sanità privata?
Decisioni calate dall'alto dunque, senza diritto di replica e non condivise. Si ha fretta, fretta che rischia di buttare via ulteriori somme e di portare la sanità del Vco sempre più in mano ai privati e sempre più lontano dal vero obbiettivo: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti..”
MoVimento 5 Stelle Verbania
M5S: "Ospedale unico Si! Ma a quale prezzo?"
Riceviamo e Pubblichiamo, un comunicato del MoVimento 5 Stelle Verbania, riguardante la ratifica della decisione a favore dell'ospedale unico, votata ieri sera in consiglio comunale..
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Dalla regione
Don
24 Novembre 2015 - 20:36
TORINO 24-11-2015 - “Oggi abbiamo interrogato l'assessore alla Sanità Saitta chiedendo se si intenda procedere al riutilizzo del progetto preliminare esistente del nuovo ospedale unico del VCO, apportando modifiche adeguate anche per ottimizzare le già carenti risorse regionali e ridurre ulteriormente tempo.
Come al solito, quando si tratta di politiche sanitarie nel VCO, Saitta ci è parso impreparato sull'argomento e pure imbarazzato, percependo l'ingombrante presenza del vicepresidente Reschigna. Secondo l'assessore il progetto preliminare non esisterebbe nemmeno, invece esiste eccome!
Arrivati a questo punto, dopo una lunga telenovela campanilistica, risolta con l'uso della "forza politica", chiediamo che quantomeno si risparmino risorse pubbliche. Se il vecchio progetto fosse in qualche modo riutilizzabile (magari su un'area pianeggiante e non quella, un po' bizzarra, dell'area collinare di Ornavasso) si potrebbero risparmiare sino ad un milione di euro ed un po' di mesi. Inoltre continuano a non essere chiare le modalità di finanziamento: Saitta ha parlato genericamente di partenariato pubblico-privato, con corresponsione di un canone e concessione di alcuni servizi NON sanitari, senza specificare le modalità (project financing, concessione di gestione, leasing in costruendo). Il tutto ci conferma ancora una volta come la Giunta navighi a vista per quanto riguarda la realizzazione del nuovo ospedale della provincia e che sarebbe servita una maggiore concertazione con il territorio. Cosa da noi richiesta con un ordine del giorno a dicembre 2014, respinta dalla maggioranza di centrosinistra”.
Davide Bono, Consigliere regionale M5S Piemonte
Vicepresidente Commissione Sanità
Come al solito, quando si tratta di politiche sanitarie nel VCO, Saitta ci è parso impreparato sull'argomento e pure imbarazzato, percependo l'ingombrante presenza del vicepresidente Reschigna. Secondo l'assessore il progetto preliminare non esisterebbe nemmeno, invece esiste eccome!
Arrivati a questo punto, dopo una lunga telenovela campanilistica, risolta con l'uso della "forza politica", chiediamo che quantomeno si risparmino risorse pubbliche. Se il vecchio progetto fosse in qualche modo riutilizzabile (magari su un'area pianeggiante e non quella, un po' bizzarra, dell'area collinare di Ornavasso) si potrebbero risparmiare sino ad un milione di euro ed un po' di mesi. Inoltre continuano a non essere chiare le modalità di finanziamento: Saitta ha parlato genericamente di partenariato pubblico-privato, con corresponsione di un canone e concessione di alcuni servizi NON sanitari, senza specificare le modalità (project financing, concessione di gestione, leasing in costruendo). Il tutto ci conferma ancora una volta come la Giunta navighi a vista per quanto riguarda la realizzazione del nuovo ospedale della provincia e che sarebbe servita una maggiore concertazione con il territorio. Cosa da noi richiesta con un ordine del giorno a dicembre 2014, respinta dalla maggioranza di centrosinistra”.
Davide Bono, Consigliere regionale M5S Piemonte
Vicepresidente Commissione Sanità
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