Al Mc Glohon Theatre di Charlotte questa storia di sentimenti profondi ambientata nella Val Grande del 1944 sarà protagonista di una delle rassegne più interessanti degli ultimi anni: il 100 words film festival, che si tiene il 6 e il 7 novembre.
La filosofia di questa rassegna è l’essenzialità dell’immagine e il suo predominio sulla parola. Vengono scelte solo quelle opere che hanno meno di 100 parole di dialogo. Come, appunto, “Red Ribbon – a love story” che è costruito su un gioco di opposti: la serenità dei selvaggi paesaggi montani della Val Grande contro la violenza delle truppe tedesche che irrompono rastrellando partigiani; e l’amore per la sua donna di un giovane destinato a morire e l’odio di chi ha l’ordine di porre fine alla sua esistenza.
Alla giuria di Charlotte il corto è piaciuto molto e è stato ammesso alla selezione principale. Marcovicchio volerà negli States per presentarlo, per tenere alta la bandiera italiana e per confrontarsi con quel fecondo mondo del cinema internazionale giovane che è amatoriale (il film è a bassissimo budget e autoprodotto) ma che ha grande qualità e potenzialità.
Andrea Marcovicchio ha 26 anni, è di Verbania. appassionato di fotografia e cinema, ha studiato la prima a Milano e ha assecondato la seconda iniziando a produrre corti propri. “Soul”, realizzato nel 2013, è stato premiato a Malescorto e è stato selezionato al Sunscreen Film Festival di Saint Petersburg, in Florida.