Il MOTO (Movimento Ossolano Tutela Ospedale) accoglierebbe la scontata proposta di Chiamparino con sereno distacco, se non fosse che ci troviamo a fronteggiare la riesumazione di una patetica farsa, già andata in scena a inizio secolo.
Ricordiamo infatti, a chi avesse la memoria corta, che il partito oggi egemone in regione e provincia promosse una battaglia referendaria, non più di quindici anni fa, quando si trovava all'opposizione, per smontare la proposta di ospedale unico nel Vco da parte del centrodestra; quel referendum era, come la proposta stessa, uno scellerato "adescamento" elettorale perché, come ammesso dallo stesso Reschigna alla Festa della Lucciola nel 2011, i Ds sapevano bene che il progetto non sarebbe mai stato realizzato per mancanza di finanziamenti.
Oggi il Pd, dopo aver raccolto firme all'ingresso del San Biagio (a favore di fotocamere) in difesa della sanità pubblica, rianima e fa sua l'antica "avance elettorale" del centrodestra, che pareva defunta ma faceva anticamera; l'ospedale unico vede dunque la luce... ma si tratta solo della classica esperienza di pre-morte.
La morte annunciata è quella dello Stato sociale, inutile girarci intorno: come previsto, il reale obiettivo del Partito solo (seppur mal accompagnato) al comando, è la privatizzazione delle strutture ospedaliere pubbliche che per decenni hanno subito azioni di sabotaggio dall'interno, concepite dai partiti che si alternavano al potere per rendere il servizio scadente e malfunzionante, e convincere i cittadini che esso meritasse di essere smantellato o svenduto al peggior offerente.
Nonostante il nome altisonante, il "project financing" è una operazione di partenariato pubblico-privato, in cui i rischi toccherebbero al pubblico e i benefici finali, in termini di incassi, al privato; socializzare le perdite e privatizzare i profitti, ecco lo scopo di questo project financing... e il ricorso all'espressione inglese non cela forse, come per il recente "job's act" (legge del lavoro? recita di Giobbe? Giobatta?), il richiamo della foresta neoliberista thatcheriana?
Noi non ce la beviamo, questa brodaglia presentata come champagne. E scusate se gridiamo di nuovo l'articolo 32 della Costituzione ad alta voce, ma pare che gli amministratori regionali e locali necessitino di una visita urgente dall'otorino: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività..." Le parole "diritto dell'individuo e interesse della collettività" non significano (ancora) "diritto della società per azioni e interesse di chi la favorisce"!
Rivolgiamo una amara considerazione finale agli amministratori locali che hanno battuto le manine al "gaudium magnum" annunciato dai tre cardinali protorenziani, dopo aver minacciato dimissioni e altre azioni clamorose a tutela del San Biagio: "Sventurato quel Paese che ha bisogno di eroi..." scrisse Bertolt Brecht. E che non ne trova più, aggiungiamo noi.