"L'assalto all'Asl, l'assenza dei medici di base, l'assistenza minima non garantita sono macigni sulla nostra Comunità. Come tutti sapete, la Sanità e l'assistenza territoriale in non fanno capo al Comune. In Piemonte, in Italia a dire il vero, con picchi drammatici in alcune Province, sta accadendo ciò che non dovrebbe mai: l'assenza di riforme strutturali del Sistema Sanitario ricade direttamente sui cittadini, su di noi.
Non è un problema nato oggi, anzi, ma che oggi mostra una delle sue facce peggiori. Posso dire due cose: il Comune di Verbania, dal luglio scorso, ha chiesto con forza alla Direzione ASL di coinvolgere i medici di famiglia e di aprire l’ambulatorio di S. Anna , per coloro che sono senza medico, con accesso diretto e senza prenotazione e alla Regione di portare il massimale dei medici a 1800 assistiti; stiamo lavorando ventre a terra perché la Casa di Comunità, capace di assorbire molta della richiesta di assistenza, non resti sulla carta ma apra quanto prima. E stiamo sollecitando con forza perché chi ne ha le competenze risolva questa situazione.
E’ poca cosa rispetto al problema gigantesco che dobbiamo affrontare ma un piccolo dato positivo di ieri è che 575 cittadini hanno nuovamente il medico di famiglia. Quello drammatico è che nel Verbano oltre 8000 persone ancora ne aspettano uno. E' un viaggio che condividiamo con voi, non stiamo a guardare, non esistono prima o seconda classe: la barca è una sola e non si lascia indietro nessuno. Con la stessa trasparenza che con voi ho sempre avuto, vi dico che non ci sono soluzioni facili. Lavoriamo ogni giorno e lo faremo tutti i giorni per dare il nostro contributo per trovarle, le soluzioni, però.
In ultimo mi sento di fare un appello alla responsabilità a tutte le parti politiche e no che nel corso dei passati decenni hanno tagliato fondi senza mettere mano ad una seria riforma del
Sistema sanitario la cui conseguenza è la drammatica situazione che oggi viviamo: speculare sulla pelle della gente per accaparrarsi un minuto di visibilità non è un buon gioco, non porta nulla di costruttivo se non a far sentire ancora più sole quelle persone cui invece dobbiamo garantire unità, serietà, protezione".
Giandomenico Albertella, sindaco di Verbania