IL COMMENTO AI DATI AGGIORNATI ALLA FINE DEL PRIMO BIMESTRE 2024
“Alla fine del primo bimestre del 2024, per quanto riguarda gli infortuni mortali sul lavoro la situazione in Piemonte sembra essere più confortante del 2023 e lo testimonia la diminuzione del numero delle vittime. Passate dalle 13 di fine febbraio del 2023 alle 7 del febbraio scorso. Ma il Piemonte si trova comunque in zona arancione, ovvero in quell’area dove il rischio di morte tra i lavoratori risulta uguale o superiore alla media del Paese. E infatti, stiamo parlando di un indice di incidenza di mortalità dei lavoratori per milione di occupati pari a 3,9; incidenza identica alla media nazionale. Tant’è che la situazione rimane critica. Specie nelle province di Alessandria ed Asti che si trovano in zona rossa”.
Così Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre, sulla base della più recente indagine elaborata dal proprio team di esperti, inizia a spiegare l’emergenza piemontese.
“Purtroppo, se nei primi due mesi del 2024 diminuiscono i morti sul lavoro, le statistiche dicono che, per contro, aumentano le denunce di infortunio che includono anche gli eventi non mortali, con un incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso del 10,4%”.
IL RISCHIO DI MORTE IN PIEMONTE, PROVINCIA PER PROVINCIA, DA GENNAIO A FEBBRAIO 2024. DALLA ZONA ROSSA ALLA ZONA BIANCA
Per individuare le aree più fragili d’Italia sul fronte della sicurezza sul lavoro, l’Osservatorio mestrino elabora una mappatura del rischio rispetto all’incidenza della mortalità.
La zona arancione, quella in cui si trova il Piemonte, è la zona che, subito dopo la rossa, raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le più elevate a livello nazionale. E a fine febbraio 2024, il rischio di infortunio mortale in Piemonte (3,9 morti per milione di occupati) risulta identico alla media nazionale, pari appunto a 3,9.
Per quanto riguarda le incidenze, nel dettaglio, in regione si scopre che Asti con un’incidenza di 22,2 e Alessandria di 5,9 sono in zona rossa. Mentre Torino con un’incidenza di 4,4 è in zona arancione.
In zona bianca tutte le altre province piemontesi in cui non sono stati rilevati infortuni mortali in occasione di lavoro.
INFORTUNI TOTALI (MORTALI E NON) DEL PRIMO BIMESTRE 2024 IN PIEMONTE
Sono 7 i decessi da gennaio a febbraio 2024 (contro i 13 del 2023). E sono tutti rilevati in occasione di lavoro.
Il più elevato numero di decessi totali si è verificato in provincia di Torino (4). Seguono: Asti (2) e Alessandria (1). La graduatoria corrisponde anche quando si analizzano gli infortuni mortali in occasione di lavoro.
Sono 7.296 le denunce di infortunio complessive su un totale, in Italia, di 92.711 Vale a dire il 7,9% di quelle rilevate in Italia.
PURTROPPO CON IL NUOVO ANNO AUMENTANO LE DENUNCE DI INFORTUNIO TOTALI. +10,4% CONTRO UN INCREMENTO MEDIO NAZIONALE DEL 7,2%
Alla fine di febbraio del 2024 le denunce di infortunio totali sono cresciute del 10,4% rispetto alla fine di febbraio del 2023: erano 6.608 e ora sono 7.296.
“Dopo il drammatico esplodere dei numeri delle denunce di infortunio in tempo di Covid (tra il 2020 e il 2021), tra il 2022 e il 2023 le denunce sono diminuite in modo più che significativo proprio a seguito della fine dell’emergenza sanitaria. Ora, però – sottolinea il Presidente Mauro Rossato – i decrementi ‘gonfiati’ dalla conclusione della pandemia lasciano purtroppo lo spazio ad un nuovo incremento in cui non ci sono più virus a giustificare la preoccupante tendenza, ma solo l’insicurezza sul lavoro in Piemonte e nel nostro Paese”.
L’ATTIVITÀ MANIFATTURIERA È IL SETTORE PIÙ COLPITO IN PIEMONTE
Le Attività Manifatturiere, alla fine del primo bimestre 2024, sono in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (809). Sono seguite da: Trasporti e Magazzinaggio (380), Sanità (365), Commercio (332) e Costruzioni (264).
È TORINO A FAR RILEVARE IL PIÙ ELEVATO NUMERO DI DENUNCE TOTALI
È la provincia di Torino quella con il maggior numero di denunce totali di infortunio (3.686), seguita da: Cuneo (1.354), Alessandria (701), Novara (582), Vercelli (285), Asti (282), Verbano-Cusio-Ossola (224) e Biella (182).
INFORTUNI PER GENERE E NAZIONALITÀ: ECCO LE STATISTICHE
Infine, sono 2.994 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici (2.353 in occasione di lavoro) e 4.302 quelle degli uomini (3.743 in occasione di lavoro).
Le denunce dei lavoratori stranieri sono 1.409. E sono 1.149 le denunce degli stranieri in occasione di lavoro.
COS’È L’INCIDENZA DEGLI INFORTUNI?
L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.
A COSA SERVE LA ZONIZZAZIONE REALIZZATA DALL’OSSERVATORIO SICUREZZA E AMBIENTE VEGA?
La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:
Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale.
Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale.
Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale.
Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale.
Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega