Ho letto con preoccupazione ma nessuna sorpresa le posizioni espresse dai colleghi sindaci di alcuni comuni del Cusio, tentati di lasciare l’ASL del VCO e di passare quella di Novara.
E’ abbastanza evidente che l’ospedale di Borgomanero sia in grado di offrire e garantire di più ai comuni che vanno da Omegna verso sud e non meraviglia che molti cusiani si riferiscano già all’ospedale di Borgomanero dove sono previsti nuovi investimenti per 26 milioni di euro.
Come dar loro torto, quando l’ASL del VCO non è più grado di dare risposte ai loro bisogni in maniera completa? Quando si tratta della salute non conta più l’appartenenza territoriale ma la sostanza di servizi e assistenza adeguati. Io voglio il meglio per me e i miei cari.
Mentre a Borgo le cose già funzionano e miglioreranno, nel VCO si è scelto di investire per ristrutturare due realtà in sofferenza, soprattutto per carenza di personale; forse tra 8 / 10 anni i lavori si concluderanno, forse si riuscirà a trovare il personale per mantenerli entrambi anche se con reparti diversi, forse si reggeranno da soli o magari con l’ingresso dei privati…
Troppi “forse” che il benessere dei cittadini non merita.
Poi ci spiegheranno come riusciranno a ristrutturare 2 ospedali che dovranno per forza rimanere aperti; alcuni tecnici mi hanno detto e spiegato come e perché sia uno scenario assurdo!
Già...una volta c’era l’ospedale di Omegna che c’è ancora ma che non è più l’ospedale di una volta per una volontà politica di cui oggi si pagano le conseguenze.
Il Madonna del Popolo è stato salvato grazie alla felice esperienza pubblico-privata che lo ha trasformato nel Coq. Ben venga! Ma è altrettanto vero che l’ospedale di Omegna sia stato sacrificato sull’altare delle scelte fatte per salvaguardare gli altri territori della Provincia, Ossola e Verbano perché a giudizio dei politicanti, quelli contano di più…
Condivido le considerazioni del sindaco di Orta San Giulio, preoccupato per un eventuale passaggio a Novara anche perché questo significherebbe lasciare il Ciss del Cusio che si occupa di servizi socio-assistenziali; una realtà che funziona e che mette d’accordo tutti. Sapete perché funziona? Perché i sindaci mettono sempre al centro l’interesse delle persone e delle comunità e non quelli della politica che quando entra a gamba tesa in certe questioni, rischia di fare danni!
In effetti il rischio c’è! Se i 7 comuni del novarese dovessero aderire ad un altro consorzio a seguito del loro passaggio all’ASL di Novara, il Ciss Cusio non avrà i numeri per esistere e verrebbe accorpato e assorbito da un altro organismo simile.
Vero anche che non esistono solo gli ospedali; c’è anche la medicina territoriale che purtroppo è rimasta molto, troppo indietro rispetto alle promesse e ai proclami che tutti a turno hanno fatto in coincidenza di qualche scadenza elettorale.
E qui si potrebbe fare molto per riacquistare la fiducia dei comuni giustamente scontenti. Ad esempio all’ospedale di Omegna mancano alcuni ambulatori specialistici come quello di Oculistica e Cardiologia che potrebbero essere integrati. Così come sarebbe opportuno rendere disponibile su più giorni quello di Oncologia che oggi funziona solo un giorno la settimana.
E si potrebbero e dovrebbero creare servizi “satelliti” delle Case della Salute e di Comunità in alcuni piccoli centri lontani da Omegna.
Credo sia indispensabile riunire i sindaci del Cusio, far presente alla Regione la realtà e sperare di ritrovare un po' di buonsenso nelle scelte e nelle decisioni. Bisogna evitare che il Cusio si spezzi !
Augusto Quaretta
Sindaco di Quarna Sopra