Non pensavamo di finire ostaggio di questo sottoprodotto del bassofondo culturale e politico che, in nome di una nomina elettorale peraltro legittima, umilia il territorio con manifesti zeppi di offese personali e bugie, ostentando con presunzione anche una competenza in campo sanitario che non ha.
Non sono bastati i pareri autorevoli degli operatori sanitari e delle Associazioni di categoria, i pronunciamenti dell’Assemblea dei Sindaci, che a partire dal novembre 2015 hanno più volte espresso un voto a maggioranza a favore dell’unico progetto realizzabile di Ospedale baricentrico, autorizzato anche dal Ministero della salute, in quel di Ornavasso.
Quest’uomo, pur di dimostrare che “qui comando io”, si è fatto beffe di tutti e adesso anche del Presidente della Regione Piemonte e della sua Giunta, colpevoli di farsi imporre un voto in Consiglio Regionale per una decisione che spettava solo a loro.
Il Presidente ci ha lasciati soli e indifesi in balia delle fantasie di cotanto esperto.
La decisione di ristrutturare a nuovo i due ospedali esistenti, è bene dirlo, oltre a riportare indietro l’orologio di 20 anni, è anche in contraddizione plateale con le indicazioni del documento IRES pubblicato il 29 aprile 2021 (commissionato proprio dalla Regione Piemonte) che bocciava la ristrutturazione dei due ospedali giudicata antieconomica e neppure migliorativa dell’efficienza di un sistema già basato sui due nosocomi; indicava, invece, come soluzione ottimale un solo ospedale per il territorio (come si può leggere a pag. 13 del documento stesso).
Con una spudoratezza senza limiti questo signore continua ad ignorare queste indicazioni. Non c’è nemmeno un briciolo di onestà intellettuale!
Ma dobbiamo dire le cose fino in fondo, perché qui abbiamo sollecitato più volte i Sindaci ad avere il coraggio di pronunciare la parola “baricentrico”.
Non averlo fatto con sufficiente chiarezza è stato ed è ancora è un errore colossale, figlio di egoismi campanilistici e di paure ad assumere posizioni chiare a favore dei propri cittadini, di cui sono custodi del loro diritto alla salute. Un “diritto” che discende dall’articolo 32 della Costituzione, che recita: “la salute è un diritto costituzionale INVIOLABILE”.
Una definizione che non richiede commenti, ma solo azioni conseguenti, ma qui, purtroppo, imperversa l’analfabetismo costituzionale. Bel risultato!
INVITIAMO CALDAMENTE TUTTI i sindaci ad esercitare il loro preciso diritto di indicare la soluzione giusta e possibile e di ostacolare le fantasie che non portano a nulla e che arrecano solo danni irreparabili al nostro territorio.
COME? Prima di tutto presentandosi a Torino al Consiglio regionale di martedì 13 giugno pretendendo di essere ascoltati prima di questa sciagurata e vergognosa votazione!!