Nel Verbano-Cusio-Ossola la variazione occupazionale totale (compresi i contratti interinali e occasionali) prevista per il 2014 è attorno a -550 unità (contro -480 dello scorso anno). La riduzione è dovuta prevalentemente ai contratti di lavoro dipendente (sia "stabili" che a termine), che presentano un saldo pari a -620 unità; i nuovi contratti atipici dovrebbero invece superare quelli in scadenza (+80 unità il saldo previsto). La perdita attesa è sia nei servizi (-280 unità) che nell'industria (-270).
E’ quanto emerge dai risultati dell’indagine Excelsior 2014, realizzata da Unioncamere nazionale e Ministero del Lavoro. Il Sistema informativo Excelsior si colloca dal 1997 tra le maggiori fonti disponibili in Italia sui temi del mercato del lavoro e della formazione ed è basato su un’indagine campionaria riguardante oltre 97.000 imprese, rappresentative dell’universo delle imprese private dell'industria e dei servizi con almeno un dipendente in media nel 2012.
Sintesi dei dati provinciali1
Nel 2014 sono previste in provincia circa 2.720 assunzioni (stabili o a termine) e quasi 3.350 "uscite" di lavoratori dipendenti, con un saldo occupazionale pari a circa -620 unità. Va per altro segnalato un aumento delle assunzioni rispetto agli anni precedenti. In relazione al numero di dipendenti presenti nelle imprese, il saldo corrisponde a una variazione del -2,3%, un calo che evidenzia un peggioramento rispetto al 2013, quando la flessione prevista era stata del -2%.
La dinamica provinciale appare diversa da quella regionale e da quella nazionale che, tra il 2013 e il 2014, fanno registrare un miglioramento (pur rimanendo ancora su livelli simili o più bassi rispetto al 2012). Variazioni occupazionali negative si osservano nella maggior parte dei comparti dell'industria: le più marcate riguarderanno le costruzioni (-4%) e le industrie dei metalli (-2,3%). Nei servizi, i saldi saranno compresi tra il -4,3% del turismo e ristorazione e il -1,1% del commercio.
Lato positivo è che quest’anno si registra un aumento sia del numero delle assunzioni che delle imprese che prevedono di assumere, passando dal 18,2% del 2013 al 21,4% del 2014 (sfiorava il 24% quattro anni fa). Le oltre 2.720 assunzioni previste nel VCO nel 2014 evidenziano una crescita (+7%) rispetto alle quasi 2.560 del 2013 e risultano lievemente superiori anche alle 2.700 del 2012. Tra il 2013 e il 2014 il VCO segue il trend del Piemonte e del resto del Paese, dove il numero di assunzioni registra un aumento.
Oltre il 40% delle imprese del VCO ricerca personale per attività stagionali (19% in Piemonte e 23% in Italia) o per la sostituzione di dipendenti in maternità, malattia aspettativa (circa il 30%). Il 79% delle imprese del VCO non prevede di assumere (86% la media nel resto del Paese). Tra le principali motivazioni alla non assunzione: l’organico sufficiente e l’incertezza della domanda.
Anche nel 2014 per oltre la metà delle imprese del VCO, come più in generale per quelle italiane, il canale più utilizzato per la selezione del personale resta la conoscenza diretta (57% del totale). Seguono l'utilizzo delle banche dati aziendali (27%) e la segnalazione da parte di conoscenti e fornitori (7%).
Da un confronto con il 2013 emerge che, nel Verbano-Cusio-Ossola, la quota dei profili high skill sulle assunzioni totali programmate vede una diminuzione di circa due punti percentuali. Delle oltre 2.720 assunzioni programmate, a quasi 1.150 (oltre il 40%) non verrà richiesta nessuna formazione specifica. Si può quindi parlare di una diminuzione della propensione delle imprese a inserire figure specialistiche e tecniche, a fronte di una certa stabilità che emerge invece a livello regionale e nazionale. In provincia risulta invece in aumento la quota di profili intermedi (+6 punti), a scapito delle professioni operaie, che perdono oltre 4 punti.
Guardando più in dettaglio alle professioni richieste dalle imprese del Verbano-Cusio-Ossola troviamo le professioni qualificate del turismo e della ristorazione con 1.370 assunzioni e i profili non qualificati del commercio (tipicamente commessi e personale di vendita, 390 unità). Queste ultime sono professioni caratterizzate da un'elevata rotazione del personale che spesso viene assunto con un contratto a termine e per le quali le imprese della provincia non segnalano problemi di reperimento.
Le imprese dichiarano difficoltà di reclutamento per artigiani e operai specializzati dell’industria estrattiva, edilizia e manutenzione edifici e per le professioni qualificate nelle attività ricettive e della ristorazione (20% del totale).