Venerdì scorso Don Stefano, parroco di un paese vicino a Stresa, è stato arrestato per detenzione e spaccio di droga. Una vicenda grave e sconcertante, davvero incredibile per chi riteneva di conoscerlo bene e da tanto tempo.
Da sempre persona esuberante ma anche attivissimo in tanti canpi, Don Stefano dava l ‘impressione di essere un sacerdote aperto e ‘positivo " soprattutto tra i giovani.
Le cronache hanno sguazzato nel rivelare particolari più o meno piccanti - e non si sa quanto veritieri - ma, pur nella drammaticità dei fati, credo che anche in questo momento drammatico sia utile una piccola riflessione che sottopongo ai lettori.
Credo sia stato molto facile e scontato, in questi giorni, scrivere ed ironizzare su Don Stefano Cavalletti, il parroco di Carciano arrestato per droga, ma penso non sia giusto vivere questa vicenda solo con il taglio scandalistico.
Premetto che non conosciamo ancora i fatti nel loro dettaglio (alcuni particolari tra quelli riportati sembrano francamente incredibili) e che personalmente non darei eccessiva credibilità ad alcuni commenti anonimi e che appaiono ben poco documentati.
Senza voler giustificare condotte sicuramente censurabili, soprattutto per un sacerdote, credo però che dando un giudizio complessivo su di una persona sarebbe giusto anche ricordare le tante cose buone che Don Stefano ha fatto negli anni stando a contatto tra i giovani e aiutando tante altre persone, fossero o no suoi parrocchiani.
E ’ giusto considerare anche queste cose esprimendo un giudizio complessivo, così come pregare per lui (almeno per chi è credente)ricordando soprattutto che un prete è infondo solo un uomo come gli altri, con tutti i suoi problemi e difficoltà.
Credo, però, che questo grave episodio sottolinei anche la necessità che le nostre comunità stiano più vicine alle tante altre persone che per i motivi più diversi affrontano terribili percorsi di sofferenza e di crisi personale, a volte invisibili o nascoste, senza limitasi alle facili e scontate maldicenze.
Per Don Stefano ha contato la notorietà (lo spacciatore sorpreso ed arrestato di solito viene pudicamente indicato con le sole iniziali e presto dimenticato dalle cronache) ed è ovvio che in questo caso la notizia abbia fatto ben altro rumore, ma alla fine in questa vicenda ricordiamoci che resta soprattutto un grande vuoto personale, una grande tristezza, una delusione e sofferenza collettiva per lui, i suoi familiari e i suoi amici.
Forse - anziché guardare e insistere sulla morbosità anche mediatica di un fatto - ciascuno di noi dovrebbe interrogarsi nel profondo sui "perché" ed essere più attento ai segnali che ci giungono da persone che magari incontriamo ogni giorno e che si sentono disperatamente sole, soprattutto quando sono in difiîcoltà.
Solo stando loro più vicino potremmo aiutali a superre insieme situazioni critiche, specialmente nelle comunità più piccole dove spesso si preferisce magari spettegolare anziché cercare di capire le motivazioni e le verità umane più profonde o sconfortanti, soprattutto perché si è incapaci di affrontare le realtà, per difficili ed imbarazzanti che possono essere.
Zacchera: una riflessione sull'arresto di Don Stefano
Riportiamo dalla newsletter Il Punto, dell'ex sindaco Marco Zacchera, una riflessione riguardante l'arresto di Don Stefano Cavalletti, parroco di Carciano, balzato tristemente agli onori della cronaca la settimana scorsa, per vicende di droga.
20 commenti Aggiungi il tuo
Uso di stupefacenti
Micol
28 Luglio 2014 - 09:32
È vero, è molto facile giudicare le persone, soprattutto quando sono note e "i peccati" riguardano la sfera sessuale. Uniamoci il fatto che la persona in questione sia un prete e il gioco è fatto. Quel che fa nella propria intimità ognuno di noi, credo debba essere soltanto un fatto privato, ma l'uso di una droga, però, fa cambiare la situazione. A me, come mamma, che mio figlio o figlia frequentasse una persona che facesse uso di cocaina, proprio non lo accetterei. Ma perché mai i preti non possono sposarsi? È innaturale che un uomo (o una donna) viva solo/a e in castità: ci sono persone che sopportano e riescono a subliminare i propri istinti, e altre che invece poi cadono nel peccato con sensi di colpa e grande sofferenza. La Chiesa vuol cominciare a capire che è anche da questo che si deve riformare? Che c'è proprio moltissima sofferenza proprio tra i suoi rappresentanti? Che un prete sia gay o eterosessuale non credo abbia molta importanza, ma che poi la sua difficoltà a reprimere i propri istinti faccia nascere devianze come la pedofilia, sì. Scusate ho allargato il discorso non volendolo. Umanamente credo che si debba essere vicini a don Stefano per il suo diritto a vivere la propria sessualità e a non violare la sua privacy ma, se i fatti fossero confermati, è assolutamente da condannare l'uso di stupefacenti.
Il sacerdote di Stresa
mari
28 Luglio 2014 - 09:57
Sono d'accordo sul rispetto e la discrezione, che sono necessari verso chiunque commetta un errore. Vorrei però riflettere sulle scelte di vita: scegliere di diventare sacerdote, oggi più che mai, impone rinunce e regole , su cui si può essere o non essere d'accordo, ma intanto la Chiesa non le cambia. A un sacerdote si richiede di essere un appoggio e una guida per la comunità. Alcuni, non sentendo di essere più in grado di rispettare tali regole, secondo me fanno bene a cambiare vita, lasciando ad altri l'oneroso compito.
Giusto per precisione
Pier Luigi
28 Luglio 2014 - 12:51
Ricordo che Don Stefano ha a suo carico anche una condanna per truffa nel 2013 (ha ricevuto 22.000 euro per la realizzazione di un tendone per l'oratorio, ma questo è stato finanziato dal comune) e una gestione disinvolta dei fondi della parrocchia (nonostante dichiari solo lo stipendio da prete, nel 2008 gli vengono contestate spese personali per 39.700 euro, di cui si ignora la provenienza). Questo unito all'accusa di millantare falsi titoli e la proprietà (nascosta attraverso l'intestazione a zia e madre) di un bar a Baveno. Vedi articolo di La Stampa http://www.lastampa.it/2014/07/24/edizioni/verbania/cronaca/don-stefano-tra-locali-gay-e-acquisti-hot-fITNPjIcXetqq4ramoYhFL/pagina.html 'nzomma mi pare ci sia poco da difendere
Don Stefano Cavalletti
Brunella
28 Luglio 2014 - 13:43
Grazie Sindaco Zacchera per le sue parole. Sono una villeggiante di Stresa (ossia vengo a Stresa solo nei mesi estivi) da diversi anni e per il mio appuntamento domenicale con il Signore andavo alla S.Messa di Carciano dove celebrava Don Cavalletti: ho ricevuto tanto da lui e dalla sua comunità (entusiasmo, un vangelo spiegato e trasmesso in modo giusto ecc.). Spero che Don Stefano venga aiutato nel modo corretto, e soprattutto che i suoi fedeli gli stiano vicino e vadano a trovarlo. Don Stefano è stato abbandonato proprio nel momento del bisogno: i miei figli hanno più o meno la stessa età e se fossero lasciati soli in momenti di difficoltà ... non so ... Vorrei che tutti noi adulti invece di commenti negativi gli fossimo vicini, perché non scrivergli e fargli sentire la ns vicinanza perché non si scoraggi e dia una virata alla propria vita?
oremus
emilio paterno'
28 Luglio 2014 - 13:54
a parte la condanna per truffa ed altre piccole amenita' lo proporrei santo subito.
PS non dimentichiamo un plauso al vescovo che tanto ha vigilato.
Oremus
PS non dimentichiamo un plauso al vescovo che tanto ha vigilato.
Oremus
Ciao, Alessandra. Stento a credere alle parole come quelle che hai scritto in questa pagina di commenti sul gravissimo fatto di cronaca relativo a don Stefano. Invece di rimenre schifata da quello che ha commesso lui, ti senti schifata dalla cronaca di quei fatti vergognosi ? Senz acontare che aveva commesso altri reati già tempo fa. Evidentemente tu vivi con i piedi sollevati da terra, svolazzando con voli pindarici, e vedendo i santi, dove ci sono i diavoli !!!! Sicuramente non hai capito qual'è il dovere etico e morale di un parroco !!! Magari, se potesse tornare nella sua parrocchia, tu e gli altri parrocchiani che svolazzano pindaricamente assieme a te, andreste a dargli il bentornato !!!!! Allora prepara una torta con le candeline, assieme ad un Alleluhia per quell'occasione. Che delusione, Alessandra !!!!!! Penso che farò fatrica a salutarti, quando ti vedrò. Valter.
Era come temevo. Intanto mi hai detto che non merito una risposta, ma la risposta l'hai data. Sono contento che non diate un eventuale bentornato a don Stefano ( come fate a chiamarlo ancora "don " ? ). Quando una persona intravvede ancora del bene in un'altra persona che ha fatto molto male, significa che in fondo la vede ancora come una persona buona, e per questo non puoi proprio asserire che io sia una persona maleducata, perchè ho detto ciò che è evidente a tutti. Sono solo uno che dice sinceramente ciò che pensa. Per il flop, mi sa che lo hai fatto solo tu. Ammettilo.
Attacco personale ? Nulla di tutto ciò !!! Solo che mi ferisce la difesa di una persona come don Stefano. Perchè è un fatto inaccettabile e disumano.
E' proprio per quella tua condivisione che mi sono sentito ferito nella mia logica di cristiano, che vuole e pratica il bene e l'onestà, e che rifiuta fatti vergognosi come quelli commentati sonora. Come si fa a condividere un'opinione così ingenuamente garantista ?
gossip?
Pier Luigi
29 Luglio 2014 - 11:35
Il gossip è quando si raccontano pettegolezzi non provati su una persona, la truffa, l'uso disinvolto di fondi di cui non nega l'esistenza, titoli e conoscenze millantate sono tutti fatti concreti - salvo che non si vuole credere che i rapporti della polizia e del tribunale sia "pettegolezzi".
In pratica il "don" in questione sta per ricevere una forma assolutoria, perchè aveva fatto anche cose buone.!!!!! Stiamo per toccare il fondo. Visto che c'è la " remissionem peccatorum ", domani vado anch'io a fare traffico di stupefacenti e mi travesto da donna, in compagnia di trans, e magari commetto anche qualche truffa a danno dei miei coparrocchiani, giusto per arrotondare e poter continuare gli evidenti e confessati traffici illeciti. Complimenti ai commentatori pro"don" !!!! Povera Italia !!!
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