La Sezione CAI di Gallarate, in occasione dei 100 anni di vita associativa ha dato alle stampe il libro “Cento anni di montagna”. Il giornalista Teresio Valsesia ne sintetizza così, su “Il Rosa”, la presentazione: «Fra tutte, la Sezione più legata all’Ossola è stata sempre quella di Gallarate. Due rifugi e due bivacchi portano il suo nome e la sua bandiera.
Una storia di lunga durata che ora è stata riscritta in occasione della pubblicazione del libro “Cento anni di montagna”. In 250 pagine si ripercorrono i nomi dei protagonisti e soprattutto le pagine delle attività a 360 gradi, testimonianze di una passione – come quella della montagna- che non ha confini di tempo e di luoghi. Nella copertina del libro è documentata una salita del 1925 sulla vetta dell’Arbola, in Formazza, mentre il primo presidente del Cai gallaratese è stato Pietro Crosta che l’Ossola l’ha percorsa in lungo e in largo, lasciando anche un rifugio che porta il suo, all’alpe Solcio, sopra Varzo.
Inoltre la[T2] sua famiglia ha solide radici storiche a Macugnaga, con i discendenti che hanno onorato e onorano tuttora le cime del Rosa. Il libro del centenario ha lasciato spazio anche agli attuali gestori del rifugio dell’alpe Solcio, Marina Mirandin ed Enrico Sanson, che da 13 anni proseguono nella loro esperienza, “intensa e piena di soddisfazioni”.
Analogamente alcune belle pagine sono tracciate da Michele Galmarini, figlio di Tonino, notissima guida alpina e custode del rifugio Castiglioni del Devero già negli anni Cinquanta. Il passaggio del testimone dal padre a uno dei figli è la conferma di una continuità sincera e solidamente collaudata».