Parola misterica e sempre affascinante, quel fenomeno che non si vede, non si ascolta, e non ha colore e forma, ma comunque analogamente all’aria, esiste nel nostro immaginario, ed è il tempo. Questo straordinario ed eterno fenomeno è stato misurato da sempre in molteplici modi, ma ha poi generato nella storia dell’umanità anche la determinazione del calendario, cioè della misura di mesi, stagioni ed anni.
Numerose antiche civiltà osservavano i corpi celesti, soprattutto il sole e la luna, per stabilire in quale periodo dell’anno si trovassero. Fu così che per ottenere ciò, inevitabilmente vennero creati i primi calendari. Il termine calendario deriva dal latino calendarium, da “ calendae “. Le calende erano il primo giorno di ciascun mese nel calendario romano, quello della luna nuova quando questo seguiva il ciclo lunare.
Molte civiltà primitive erano solite osservare i corpi celesti, soprattutto il Sole e la Luna, per tenere traccia del tempo e determinare in quale giorno o stagione si trovassero. I primi calendari probabilmente sono stati creati durante l'ultimo periodo glaciale, utilizzando strumenti rudimentali, pezzi di legno e ossa, ed altro usto per la caccia. per seguire le fasi lunari e quindi l'alternarsi delle stagioni. Famoso è il sito megalitico di Stonehenge in Inghilterra, e analogamente in altre varie parti del mondo, in particolar modo dalle popolazioni che abitavano l’Europa, prima del paleolitico, per predire l'avvenimento di certi eventi stagionali ed annuali come equinozi e solstizi. Le prime testimonianze di misura del tempo, sono risalenti a circa 4000 anni fa , in Mesopotamia ed Egitto, di metodi basati sul sistema sessagesimale, con cui oggi viene comunemente misurato il tempo sia in Occidente che in Oriente. Le popolazioni mesoamericane adattarono il loro sistema di misurazione vigesimale per ottenere calendari con anni di 360 giorni.
Per esigenza spaziale, anticipo l’informazione che esistono diversi e differenti calendari per le varie popolazioni mondiali, ed aggiungo solo l’elenco : calendario Gregoriano. - Islamico – Ebraico – Cinese – Induista – Buddhista – Francese. Questi diversi tipi di calendari sono regolati anche e soprattutto da motivi religiosi, ed hanno date di inizio e durata legati ad essi..
Il calendario che resta il più diffuso nel mondo, è stato introdotto nel 1582 da papa Gregorio XIII, per correggere quello giuliano, annullando la sfasatura che si era prodotta tra anno tropico e anno civile e che creava complicazioni nello stabilire la domenica di Pasqua. Essendo stato accertato che l’anno giuliano era leggermente più lungo di quello solare ed essendo diventato nel frattempo rilevante il numero dei giorni di differenza accumulatisi (esattamente 10), Gregorio XIII, accogliendo le proposte formulate da una commissione formata dai migliori astronomi e matematici del tempo, ordinò che si cancellassero questi giorni in eccesso passando dal giovedì 4 ottobre al venerdì 15 ottobre 1582 (dunque senza alterare la sequenza settimanale) e si riducesse l’entità media dell’intercalazione con l’escludere gli anni secolari che non fossero multipli di 400, cioè togliendo tre giorni ogni 400 anni. Questo non renderà necessaria alcuna altra correzione per almeno altri 4000 anni circa, quando si dovrà togliere una volta tanto un altro giorno bisestile.
Ma la correzione del calendario nella storia dell’umanità, si rese necessaria, perché i movimenti di Terra e Luna sono molto meno regolari di quanto possa credere, perché questi due corpi celesti compiono oscillazioni attorno al baricentro terrestre che si trova a circa 2000 chilometri di profondità del nostro pianeta, e ciò va assommato ad una ulteriore oscillazione conica terrestre attorno al proprio asse, che dura 26000 anni, e che si aggiunge alla cosiddetta nutazione, dovuta ad oscillazioni causate da rigonfiamenti della superficie terrestre per via della gravitazione lunare durante il suddetto moto conico. Questi fenomeni che determinano la scoperta irregolarità del moto terrestre e quindi dello scorrere delle stagioni, sono perciò legati alla cosiddetta precessione degli equinozi, che sposterà il nord celeste dalla Stella Polare a Vega tra circa 13000 anni, che corrispondono alla metà dell’intera rotazione oscillatoria conica terrestre.
Qui i seguito un semplice schema che mostra come avvengono i fenomeni che determinano la precessione degli equinozi, tramite la rotazione conica assieme alla oscillazione che l’accompagna.
La rotazione conica terrestre che, assieme alla nutazione, provoca la precessione degli equinozi.
Come mostrato nel primo disegno, tra molto tempo, ma inevitabilmente, a nord la stella di riferimento non sarà più la Polare, ma sarà la luminosissima Vega, regina della costellazione della Lyra. Questo avverrà gradualmente e solo tra circa 13000 anni, come mostrato nella seguente mappa celeste, dove la stella Vega è quella più luminosa in basso a centrosinistra dell’anno 14000.
Mappa celeste dove la polare è la stella accanto all’anno 2000, mentre Vega è quella più luminosa in basso accanto all’anno 14000
In conclusione noi ed i nostri pronipoti non faremo in tempo a vedere lo spostamento della Polare, ma ora conosciamo anche le regolari irregolarità del moto celeste, e le conseguenti possibilità temporali per la nostra specie. Intanto godiamoci l’osservazione della stella Polare, che per diversi millenni è stata la guida di navigatori, di eserciti e di scopritori di nuove terre.