Questi ultimi mesi di inizio autunno ci ripropongono i due pianeti piuttosto alti in cielo, già nelle prime ore della sera.
Nel frattempo possiamo ricordare che sia Giove che Saturno sono accompagnati nel loro eterno viaggio attorno al sole, da diversi satelliti naturali. Di Giove conosciamo quelli particolarmente noti, come i 4 Medicei ( Ganimede, Io, Europa, Callisto ), ma seguiti da altri 75 satelliti scoperti in questi ultimi anni. Mentre di Saturno i più noti sono Mimas, Encelado, Teti, Dione, seguiti da altri 78 satelliti anch’essi scoperti recentemente, analogamente grazie alle spedizioni di sonde interplanetarie ed all’uso di telescopi sempre più luminosi ed otticamente potenti. Ricordo che Giove dista dalla terra da un minimo di 588 milioni sino a 968 milioni di Km, con una media di 787 milioni di Km, mentre Saturno da 1200 a 1700 milioni di Km, con una media di 1430 milioni di Km ( !!!!! ).
Giove compie un giro di rivoluzione ( il suo “ anno “) attorno al sole in 12 anni terrestri, mentre Saturno impiega 29 anni a ruotargli attorno…..La forza di gravità su Giove è pari a 24,79 m/sec2, risulta pari a 10,44 m/sec2.. Come paragone basti pensare che la forza di gravità della nostra terra è pari a 9,807 m/sec2, che ci dice quanto mostruosa sia la gravità su Giove, come mostrato al termine di 2001 Odissea nello spazio, film capolavoro di Stanley Kubrick, !!!! Il giro di rotazione ( il giorno ) di Giove corrisponde a 9 ore e 56 minuti primi , mentre quello di Saturno impiega 10 ore e 42 minuti primi. La straordinarietà dei due giganti fratelli solari sta anche e soprattutto in questi dati “astroanagrafici”, che ci mostrano la loro peculiarità fisica, come analogamente è anche per tutti gli altri pianeti, con differenze di dimensioni, velocità, attrazioni gravitazionali, luminosità, e persino colori.
La sera già da alcuni mesi Giove e Saturno si mostrano come due stelle. Il primo più luminoso, ed il secondo alla sua destra, fotografati all’alpe Ompio, alture del Verbano 1000 m.s.l.m.
La tecnologia è giunta a livelli sino a poco tempo fa impensabili. Sino a poco più di un decennio fa per riprendere fotografie di fenomeni celesti, come i pianeti, si utilizzava una fotocamera reflex applicata ad un telescopio, registrando le immagini con la pellicola chimica, che permetteva di vedere il risultato delle riprese solo dopo aver fatto sviluppare la stessa pellicola, con lunghi tempi di attesa, e con costi non indifferenti per lo stesso motivo. Da in questo ultimo decennio sono state create le cosiddette “Camere planetarie “ , che sono piccole camere di ripresa da collegare ad un computer portatile e ad un telescopio, le quali permettono di effettuare con uno specifico software dei filmati del pianeta, che una volta memorizzati, vanno elaborati con un successivo software. Il risultato è sorprendente, paragonandolo a quello che si poteva ottenere con l’uso della pellicola.
Queste modeste immagini effettuate con camera planetaria, sono state ricavate da filmati che mostravano una turbolenza devastante, che deformava le immagini dei due pianeti, rendendoli quasi irriconoscibili. Per questo con la fotografia a scatto singolo non sarebbe possibile ottenere immagini fedeli all’originale. Comunque suggerisco ugualmente una ripresa fotografica della presenza dei due giganti solari, anche con teleobiettivi e telescopi, per poterli riconoscere e ricordare. Altrimenti la semplice ma più comoda ed economica, ultima e mai dimenticata, l’osservazione ad occhio nudo, che è il nostro primitivo strumento.
AstroNews: I fratelli maggiori del Sistema Solare
Nel mese di giugno del 2018 scrissi un articolo che avvertiva ed esortava i lettori ad osservare Giove e Saturno, i due pianeti che nel nostro sistema solare rappresentano almeno famigliarmente i suoi due fratelli maggiori, sia per dimensioni che per spettacolarità.
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