“Ma quale campo di concentramento. Volevamo stare concentrati”
Con queste parole, che vorrebbero mascherare con macabra ironia e leggerezza, la propria azione, un gruppo di contestatori del vaccino e del green pass a Novara, indossando pettorine a righe e simulando filo spinato, ha voluto evocare lo sterminio degli ebrei nei campi di concentramento nazisti, identificandosi con le vittime di quell'atroce barbarie, allo scopo di richiamare su di sé la solidarietà degli osservatori e in questo modo trovare consensi nella battaglia contro le norme sui vaccini e sul green pass emanate al fine di tutelare la popolazione dagli effetti del covid.
Innegabile che tali norme ci hanno consentito di vivere con maggiore libertà la nostra vita sociale uscendo dalle reali limitazioni vissute nei mesi precedenti.
Le vere dittature non consentono le espressioni di dissenso, mentre le manifestazioni contrarie al green pass e alle vaccinazioni contro il covid continuano indisturbate a percorrere le vie delle città,
A Novara però è stata messa in atto un'operazione di spregiudicata strumentalizzazione di una barbarie operata dal nazifascismo sulla pelle del popolo ebraico e di altre minoranze e oppositori. Si tratta di una mancanza assoluta di rispetto per un popolo perseguitato, per la verità storica e per le persone che tuttora vivono con sofferenza i ricordi di quei fatti.
A Domodossola addirittura è stata rivendicata la propria similitudine con la resistenza partigiana, nella illusione di poter vestire i panni di coloro che hanno fatto una dura lotta contro la dittatura.
Sinistra Italiana del VCO condanna fermamente queste manifestazioni che hanno come oggetto la distorsione della realtà attraverso la manipolazione di fatti tragici della storia che meritano invece il rispetto di tutti noi.
Ricorrere a queste vili manipolazioni testimonia inoltre la mancanza di argomenti sostenibili alla loro contestazione.