Si stanno diffondendo in queste ultime settimane numerose dichiarazioni pubbliche in merito al progetto di nuovo ospedale unico per la provincia del V.C.O., con sede in Ornavasso.
Noi riteniamo che il Nuovo Ospedale Unico sia la soluzione più funzionale per il futuro della sanità pubblica nella nostra provincia, al contrario di diversi esponenti locali della Lega, che promettono di bloccare questo progetto.
A quasi 4 anni dalla scelta in tale direzione della Regione Piemonte, che sembrava aver messo fine alle assurde contrapposizioni campanilistiche fra Verbano e Ossola, noi lamentiamo caso mai il ritardo notevole con cui tale progetto si sta realizzando ed auspichiamo un'accelerazione della sua realizzazione.
Superate infatti le difficoltà economiche legate al piano di rientro, che aveva di fatto commissariato la sanità piemontese, la Regione ha potuto riaprire le assunzioni ed abolire i ticket sui farmaci: è possibile pertanto guardare finalmente in avanti con maggiore serenità.
Il nuovo ospedale – secondo il progetto recentemente presentato al pubblico – ha le caratteristiche di una struttura sanitaria moderna, con attrezzature sofisticate adatte a soddisfare le necessità sempre più impegnative della Medicina moderna. Inoltre l’accorpamento dei reparti e l’integrazione del personale medico in un solo presidio con i conseguenti miglioramenti organizzativi, consentirebbe da una parte di ridurre i disagi per i malati legati a spostamenti nelle due sedi, dall’altra di superare, almeno parzialmente, la grave carenza di medici che si è venuta a determinare nella nostra ASL, nella Regione e in tutto il Paese.
Detto questo a noi preme inoltre sottolineare le seguenti considerazioni:
La sanità – che deve restare pubblica, secondo il dettato costituzionale – e quindi mantenere, anzi migliorare, le caratteristiche di universalità e solidarietà, è solo un comparto del più complesso tema della salute, che coinvolge fattori ambientali, fattori economico-sociali, stili di vita.
La prevenzione, sia in termini di contrasto ai fattori di rischio e di promozione di stili di vita sani (lotta all’inquinamento ambientale, alle diverse dipendenze, educazione ad un alimentazione corretta ed all’attività fisica, ecc.), che in termini di diagnosi precoce delle principali patologie (malattie cardiovascolari, tumori, diabete, ecc.) mantiene un valore cruciale.
La sanità moderna, specialmente in considerazione dell'invecchiamento della popolazione (over 65 oltre il 26% della popolazione della provincia), deve affrontare sempre più il tema delle cronicità, senza tralasciare ovviamente quello delle acuzie.
Occorre quindi potenziare la sanità territoriale, attraverso la diffusione delle case della salute e dei poliambulatori, la collaborazione e sinergia fra i Medici di Medicina Generale, il personale infermieristico e di assistenza, il maggiore coinvolgimento dei pazienti nella stessa gestione delle proprie cronicità e nel contrastare i fattori di rischio, il potenziamento delle cure domiciliari, ADI, e tutto quanto serva a ridurre gli accessi impropri all’Ospedale ed a sancire il diritto dei pazienti a essere curati attivamente in prossimità del loro domicilio.
Proprio a tale scopo, riteniamo quindi indispensabile che le esistenti strutture ospedaliere del Castelli e del San Biagio restino di pertinenza della sanità pubblica, nell'ambito di una razionale gestione della sanità territoriale.
A questo proposito si faccia chiarezza sul futuro delle aree che attualmente ospitano gli ospedali di Verbania e Domodossola, che il protocollo d’intesa prevede vengano valorizzate ai fini della loro successiva alienazione. (art 6)
Analogamente, per ciò che concerne il COQ di Omegna, chiediamo che venga una volta per tutte attuata la sua stabilizzazione, mantenendone la caratteristica di struttura a disposizione della sanità pubblica, eliminando una volta per tutte ogni rischio di privatizzazione. Così come è assolutamente prioritaria la salvaguardia dei posti di lavoro nel passaggio dai due ospedali esistenti al nuovo ospedale unico.
In merito al partenariato pubblico-privato per il finanziamento dell'opera, sarà per noi indispensabile che il ruolo del privato si limiti alla gestione del settore calore/energia, senza alcun improprio sconfinamento nei servizi medici né in quelli annessi.
Infine, – sempre in merito al progetto di nuovo ospedale – vorremmo che si affrontasse da subito il tema della mobilità sostenibile per l'accesso allo stesso. In tempi di grandi mobilitazioni internazionali dei giovani a difesa dell’ambiente, non è più pensabile che l'accesso ad un ospedale che interessa un bacino d'utenza di quasi 170 mila abitanti sia affidato unicamente all'auto privata (non parliamo ovviamente delle ambulanze e degli altri mezzi di soccorso in caso di emergenza), ma occorre che si progetti da subito una rete di trasporto pubblico, con collegamenti alla ferrovia, alle stazioni di Gravellona e Ornavasso (Domodossola-Novara) e Verbania (Milano-Sempione).
Per gli stessi motivi, pensiamo che l’edificazione del nuovo ospedale non debba trasformarsi in occasione di speculazione, evitando tassativamente ogni sfruttamento della nuova strada di accesso all'ospedale ai fini di inutili espansioni urbanistiche che comportino ulteriori occupazioni di suolo.
S.I. - MDP su sanità VCO
Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato di Sinistra Italiana e ART.1-MDP del VCO, sulla questione della sanità e del nuovo ospedale.
2 commenti Aggiungi il tuo
Io non trovo nessun passaggio in costituzione in cui si dica che la sanità debba essere esclusivamente pubblica...se così fosse tutti gli ospedali privati sarebbero fuorilegge! Il diritto alla salute è costituzionalmente garantito. A prescindere da chi eroghi il servizio. Se il privato offre migliori servizi sanitari non vedo il problema. A meno che non sia, come credo, una questione ideologica. Allora siete messi proprio male...
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