L'accordo RAI-Uncem nasce nel quadro del contrasto ai divari digitali nel Paese, tra aree urbane e zone montane. La difficoltà di accesso ai servizi televisivi è stata evidenziata negli ultimi anni in diverse occasioni a Uncem, già al lavoro con AgCom e CoReCom regionali.
L'accordo con Rai permetterà implementazioni di sistemi di diffusione "broadcast" di segnali radiotelevisivi in paesi alpini e appenninici non raggiunti dal segnale del digitale terrestre. Sarà il Centro ricerche e innovazione tecnologica RAI di Torino, polo di eccellenza nazionale, a definire strategie e tecnologie anche per una moderna offerta multimediale del servizio pubblico. RAI sperimenterà sistemi di trasmissione 'fixed wireless access multicast', su protocollo IP per i territori montani.
"L'accordo - dichiara l'ing. Stefano Ciccotti, Chief Technology Officer RAI - testimonia l'impegno che l'Azienda ha sempre mostrato nei confronti del superamento del digital divide e di una piena copertura del segnale radiotelevisivo in tutte le aree del Paese. Il sistema che stiamo sperimentando affiancherà il digitale terrestre e la diffusione satellitare mediante Tivusat per raggiungere le zone montane più isolate e per arricchire la tradizionale offerta televisiva con i nuovi contenuti multimediali RAI e, in prospettiva, con l'accesso alla Rete. Senza dimenticare che, dal punto di vista ambientale e paesaggistico, avere in ciascuna località un unico punto di ricezione satellitare del segnale, ritrasmesso nelle abitazioni mediante rete locale IP, può significare un'importante e positiva innovazione".
"Questo accordo - sottolinea Umberto de Julio, Presidente Anfov - si inserisce nel quadro delle iniziative che Anfov sta portando avanti, in collaborazione con Anci e Uncem, per favorire l'evoluzione del territorio e specialmente delle realtà più piccole, verso l'impiego delle nuove tecnologie e la disponibilità di nuovi servizi".
"È molto importante questo accordo RAI-Uncem - evidenzia Marco Bussone, Presidente nazionale - perché da molti anni evidenziamo la necessità di migliorare le reti e i flussi nei territori. Oggi incrociamo i sistemi di trasmissione dati, la banda ultralarga su sistemi senza filo e in fibra, con la diffusione del segnale tv grazie a nuove piattaforme. Penso a RaiPlay ad esempio che è ancora poco utilizzata sui nostri territori. La diffusione può crescere, anche grazie a questo accordo, e risolvere un problema storico. Sperimenteremo azioni sui territori montani, in accordo con gli Enti locali. Diamo così piena efficacia a quanto si afferma sul segnale televisivo e radiofonico anche nella legge nazionale 158/2017 sui piccoli Comuni. Oggi è ancor più strategico, mentre i borghi italiani, i territori diventano destinazione turistica forte e soprattutto luogo dove vivere, fare impresa, innovare".