In questi giorni, la lettura dei vari giornali locali (elettronici e non) mette in evidenza lo sconcerto del territorio per l'irragionevole scelta della Regione di costruire un nuovo nosocomio alle porte di Domodossola. Pur con molti distinguo, persino i Partiti che hanno contribuito alla vittoria elettorale di questa Amministrazione Regionale dichiarano pubblicamente la loro contrarietà a questa soluzione. Solo la Lega rimane in un imbarazzato silenzio, muto anche il "Senatore". Forse la "migrazione sanitaria" dei cittadini del VCO non è nelle loro corde.
Purtroppo tutto ciò mette in evidenza che i tre mesi chiesti a luglio 2019 dal Presidente Cirio per costruire una proposta condivisa, che noi speravamo fosse organica alla sanità territoriale, sono stati malamente sprecati.
Nessuna consultazione, nemmeno informale, sul territorio.
Infatti, se Enti e Associazioni si sono sentiti in dovere di far conoscere con convegni e dichiarazioni pubbliche i loro orientamenti, significa che nessuno di loro è stato preventivamente ascoltato. Forse, ci si è affidati al giudizio dell'unico Consigliere Regionale che rappresenta il VCO per aver conferma della bontà di questa scelta. Ma ti pareva?
Il delicato equilibrio, che aveva portato pochi anni fa alla costituzione di un unico Distretto sanitario nel VCO, la dice lunga sulla difficoltà e la fatica di costruire un accordo in questa Provincia tripolare, ma - nonostante tutto - "la buona volontà e il buonsenso" non erano mancati.
Il Presidente Cirio arriva il 25 ottobre, e dopo tre mesi di "studio e consultazione" di cui non esiste traccia (certificando così di non conoscere la situazione vera), mette sul tavolo un progetto dirompente e divisivo, che scatena una immediata contestazione. Dopo di che ha anche il coraggio di accusare il territorio di "immaturità". Da che pulpito viene la predica!
Anche dall'intervista all'Assessore Icardi pubblicata il 31 ottobre dal quotidiano locale, nella quale manifesta il suo stupore per la valanga di critiche ricevute in questi giorni, non si evince una benché minima conoscenza dei nostri problemi.
In chiusura di intervista, Icardi dichiara che, se tutto il territorio lo chiedesse, sarebbe disposto a cambiare il progetto presentato.
Bene, se è vero che la "Salute" non ha colore politico, non c'è che un modo per far esprimere a tutti i cittadini il loro parere senza il "filtro" dei Sindaci e dei Partiti, ed è un Referendum provinciale con un adeguato quesito da votare.
Lo chiediamo ora ufficialmente all'Amministrazione Provinciale.