Mercoledì 27 marzo alle ore 11 presso la sede della Società Operaia di Mutuo Soccorso a Trobaso, in via dei Mille (Parcheggio Piazza Parri), si terrà la conferenza di presentazione.
Noi siamo favorevoli all’utilizzo della risorsa idrica per produrre energia elettrica, ma solo se le modalità progettuali e di esercizio salvaguardino tutti gli aspetti ambientali: dalla vita dei fiumi al mantenimento di tutti gli ecosistemi.
Nel caso specifico, al di là degli aspetti formali, a nostro parere mancano i presupposti per poter realizzare nel nostro territorio una simile opera in quanto:
la derivazione dell’acqua dal Rio Gula e dal Rio Usciago, non è tale, a fronte anche dei cambiamenti climatici (caratterizzati da lunghi periodi di siccità e da eventi estremi di pioggia), da garantire una portata d’acqua costante, con il risultato di non far funzionare l’impianto stesso per lunghi periodi dell’anno.
il cosiddetto deflusso minimo vitale (la quantità di acqua minima che per legge bisogna lasciar scorrere prima del prelievo) non corrisponde a quello ecologico per cui viene compromessa la vita dei fiumi e della fauna ittica;
si prevede la realizzazione di una galleria dentro cui passerà la condotta forzata con un dislivello di 104 m. e lungo 1420 metri, creando svariate criticità concernenti l’equilibrio geologico, il problema del materiale di risulta, il disagio causato alla viabilità e alla comunità locale;
l’impatto ambientale e il costo dell’opera (oltre cinque milioni di euro) risultano perciò sproporzionati rispetto alla modesta energia prodotta, senza alcun beneficio per la comunità locale.
In realtà, con le minicentrali idroelettriche si è aperto da tempo una nuova modalità di business da parte di società private che ricevono incentivi, ovvero soldi della collettività, per la costruzione di impianti che spesso restano inattivi una volta ricevuti i contributi statali.
Anche nei casi in cui promettono opere compensative, (vedi il caso di Scareno in cui la società costruttrice di un minimpianto idroelettrico nel 2005 si era impegnata a costruire una strada di collegamento interna al comune ed ancora oggi non è stata neppure iniziata), le stesse restano spesso lettera morta.
Nel solo Verbano Cusio Ossola ci sono 189 concessioni idroelettriche di piccole derivazioni e oltre 73 nuove richieste di autorizzazione.
Non è casuale che senza questi incentivi, questo tipo di impianti probabilmente non verrebbero neppure proposti, in sostanza paghiamo doppiamente l’energia elettrica: una volta per costruire le centrali con i nostri contributi e un’altra volta con il costo sempre più salato delle bollette.
La Valle Intrasca necessità di altro tipo di investimenti/lavoro che ne rispettino la sua intrinseca specificità: dalla tutela del paesaggio al ripristino dei vecchi sentieri, alla sistemazione delle strade provinciali (sono un colabrodo), dal restauro dei reperti storici allo sviluppo di iniziative capaci di rivitalizzare il territorio anche attraverso un turismo responsabile.
Comitato Terre San Giovanni