Nell’ultimo decennio si sono molto modificate le modalità con cui i bambini vengono a contatto con scene violente. Con violenza non si intende solo quella fisica ma anche quella verbale.
Di fronte alla televisione è comune assistere a scene di violenza più o meno manifesta: film, serie TV, pubblicità, telegiornali propongono spesso contenuti di questo tipo. Al giorno d’oggi le televisioni stanno diventando sempre più interattive e l’uso di smartphone e dispositivi elettronici connessi a internet espongono i bambini ad un mondo di contenuti sempre più difficile da controllare da parte dei genitori. Anche i videogiochi propongono spesso scenari violenti dove sono i giocatori stessi ad agire in modo diretto in realtà virtuali che stanno diventando sempre più realistiche e coinvolgenti.
In molti casi i personaggi che mettono in atto tali comportamenti non vengono “puniti” e le conseguenze in termini di danni e sofferenze per le vittime non vengono mostrati. Solo in pochi casi tali programmi propongono modalità alternative per affrontare o risolvere i problemi.
Alcuni studi evidenziano come dopo aver assistito a scene di violenza in TV i bambini mettano in atto giochi più violenti.
La correlazione tra comportamenti aggressivi e la prolungata esposizione a episodi di violenza nei media è stata ormai dimostrata in centinaia di studi. Il fatto che ci sia una correlazione significa che i bambini che guardano per un tempo maggiore programmi violenti sono con maggiormente inclini ad agire comportamenti aggressivi ma viceversa si potrebbe anche dire che bambini più aggressivi guardano con maggiore probabilità video con contenuti violenti. Il fatto che ci sia una correlazione non significa che vi sia un nesso diretto e neanche che la sola esposizione a scene di questo tipo porti all’insorgenza di agiti violenti anche se ne aumenta la probabilità.
Vi sono infatti diversi fattori che possono costituire dei fattori di rischio o di protezione nell’insorgenza di questi comportamenti. Tra questi troviamo la personalità dell’individuo, il contesto sociale in cui è inserito e primo fra tutti la famiglia e l’atteggiamento nei confronti della violenza che vi è al suo interno.
L’uso di punizioni fisiche e la presenza di conflitti familiari sembrano aumentare i rischi correlati all’esposizione continuativa di scene violente in TV mentre la supervisione genitoriale sull’uso dei media sembra costituire un’importante fattore di protezione.
L’importanza e l’effetto protettivo del monitoraggio da parte dei genitori sui contenuti a cui vengono esposti i bambini per assicurarsi che siano adeguati alla loro età viene dunque confermato da studi e ricerche scientifiche.
Dott.ssa Nicolini Greta
La Girandola – Spazio Psicoeducativo
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