Da diversi anni ormai molte scuole hanno deciso di adottare modelli educativi che si discostano da quello tradizionale. Un esempio, ormai ampiamente diffuso è il metodo Montessori.
Dagli studi montessoriani deriva anche “la scuola senza zaino”, applicata per la prima volta nel 2003 in una scuola elementare in provincia di Lucca, si è oggi diffusa in più di cento istituti in tutta Italia.
Come dice il nome, in questa nuova concezione di scuola non si usa lo zaino, e il materiale didattico come penne, quaderni, righelli ecc… non viene trasportato avanti e indietro da casa a scuola ma rimane in classe dove viene condiviso con tutto il gruppo.
La domanda che si sono posti i primi ideatori di questo modello è stata: “perché i lavoratori trovano i loro strumenti sul luogo di lavoro e gli studenti devono continuamente portarseli avanti e indietro?”.
In questo tipo di scuola, a casa si porta solo una leggera cartellina contenente i compiti e spesso i materiali sono disponibili online. Al contrario in aula sono presenti tutti i materiali necessari alle attività della classe, inclusi quelli tecnologici.
Lo zaino in realtà rappresenta un simbolo, ciò che differenzia queste classi da quelle tradizionali è il modo di vivere l’apprendimento.
L’apprendimento è basato sul problem solving, cioè s’impara risolvendo problemi e facendo esperienze pratiche attraverso l’uso di diversi materiali, anche tattili e spesso autoprodotti.
I valori principali che caratterizzano questa visione sono: responsabilità, comunità e ospitalità.
La responsabilità e l’autonomia si possono osservare già dalla disposizione dei banchi, non più in fila di fronte alla cattedra ma raggruppati in isole. L’obbiettivo è rendere autonomi i bambini, in caso di difficoltà possono consultare dei materiali sempre disponibili preparati ad hoc dall’insegnante e ricercare in modo autonomo la soluzione.
Con ospitalità si fa riferimento agli spazi, con ambienti ricchi, ordinati e curati ma anche in senso più ampio all’idea di accoglienza della diversità, culturale, sociale, cognitiva o nelle difficoltà. L’insegnamento infatti viene differenziato nell’ottica di una scuola inclusiva.
L’aula viene divisa in aree e comprende un’agorà, uno spazio dedicato alla lettura e alla discussione.
La comunità è il terzo valore che contraddistingue queste classi. La relazione e la partecipazione assumono un ruolo fondamentale e l’apprendimento è collettivo, come tutto il materiale.
La visione della scuola senza zaino può essere applicata sia alla scuola primaria che alla scuola secondaria.
Nel 2009 sono state fatte le prime ricerche che hanno evidenziato gli effetti positivi della scuola senza zaino sugli apprendimenti (Menesini, Pinto e Nocentini, 2014).
Dott.ssa Nicolini Greta
La Girandola – Spazio Psicoeducativo
lagirandola.spe@outlook.it
Spazio Bimbi: La Scuola Senza Zaino
Un nuovo anno scolastico è cominciato. Molti istituti hanno deciso di iniziarlo con un modello innovativo: la scuola senza zaino. Di cosa si tratta?
2 commenti Aggiungi il tuo
spazio bimbi
Gualtiero
17 Settembre 2018 - 11:03
Quali scuole elementari e medie di Verbania e comuni limitrofi applicheranno la regola della Scuola senza zaino ? Grazie.
C'è un altro problema collegato.
Alle elementari i docenti richiedono una esagerata quantità di materiale: copertine, pennarelli e pastelli (di quella specifica marca), porta listini, penne e pennarellini particolari, quadernoni vari e particolari.
Forse stiamo un po' esagerando?
Alle elementari i docenti richiedono una esagerata quantità di materiale: copertine, pennarelli e pastelli (di quella specifica marca), porta listini, penne e pennarellini particolari, quadernoni vari e particolari.
Forse stiamo un po' esagerando?
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