Il loro lavoro, dal titolo “Arsenico in gabbia", ha come fine la rimozione di arsenico dalle acque destinate al consumo umano mediante l’azione di una gabbia metallica che reagisce con il contaminante presente nell’acqua, senza generare contaminazione microbica e chimica.
Questo metodo può rappresentare una valida alternativa ai tradizionali metodi di rimozione di arsenico, per semplicità di attuazione ed efficacia di azione.
I complimenti della scuola si aggiungono a quelli della giuria del concorso e della direzione generale ricerca della Commissione Europea.