Negli ultimi decenni abbiamo assistito a un cambiamento radicale della visione di famiglia, che oggi si mostra in diverse sfaccettature. Quella che vogliamo approfondire oggi è la famiglia monoparentale, ossia quella formata da un solo genitore, per l’80% dei casi la madre, e i figli. Vengono chiamati in gergo “gengle”, tra l’unione tra le parole “genitore” e “single”.
L’ISTAT ci informa che circa il 15% delle famiglie italiane appartiene a questa categoria. Dietro alle famiglie monogenitoriali o monoparentali ci sono storie diverse: la morte di uno dei due coniugi, una separazione con conseguente allontanamento di uno dei due genitori o una donna nubile che decide di avere un figlio.
In queste situazioni il ruolo di sostegno economico ed emotivo è tutto concentrato su un solo genitore che si trova quotidianamente a far fronte al lavoro, alla gestione dei figli e della casa. I dati ci riportano anche che le famiglie monoparentali solitamente hanno un reddito inferiore alla media.
Per questo spesso vanno a ricoprire un ruolo ancora più centrale i nonni, che forniscono supporto emotivo, logistico e a volte anche economico. Oltre ad essi, la famiglia si allarga per accogliere l’apporto fondamentale anche di zii e amici.
All’interno di questa cornice, può essere che il bambino risulti più “maturo” , perchè investito di maggiori responsabilità. Sempre secondo le statistiche, i figli cresciuti in questi nuclei famigliari lasciano prima la scuola e non frequentano l’università.
Esistono anche alcune tutele specifiche, come ad esempio la cosiddetta “maggiorazione per nuclei monoparentali”, che garantisce alcuni sgravi fiscali. In rete esistono moltissime comunità che permettono ai genitori single di entrare in contatto e scambiarsi informazioni, sia gruppi facebook, sia community esterne al social network più famoso e vari blog di genitori che condividono le loro esperienze di vita.
dott.ssa Francesca Calzaretta
La Girandola - Spazio Psicoeducativo
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