Cossogno: dopo l'incontro del 21 aprile accordo fatto o solo una “lista della spesa”?
L'incontro pubblico del 21 aprile a Cossogno, sotto la regia del vicepresidente della Regione Aldo Reschigna e dei sindaci in carica dei due Comuni, ha destato in chi era presente più di una riflessione.
A leggere alcuni resoconti giornalistici vagamente apologetici, in quella sede sarebbe stato addirittura gia' sancito il matrimonio tra Verbania e Cossogno con l'impegno di Verbania a realizzare interventi straordinari su Cossogno per 500 mila euro all'anno e ordinari di 100 mila euro all'anno, il tutto per dieci anni. Analogo impegno vi sarebbe nel mantenere per 5 anni aperti gli uffici comunali di Cossogno e a non trasferire a Verbania il relativo personale (a questo punto non si capirebbero il senso e la logica della fusione). Per non parlare dell'impegno a non introdurre a Cossogno l'addizionale Irpef (esistente a Verbania).
Viceversa, resoconti giornalistici maggiormente oggettivi evidenziano come, venerdì sera, questa sarebbe stata solo la “lista della spesa” presentata dal sindaco di Cossogno Camossi per poter sostenere la dissoluzione di Cossogno.
Riteniamo sia la tesi maggiormente corretta: del resto il sindaco di Verbania, che non ha ancora avviato negli organi comunali competenti alcuna discussione sulla fusione dei due Comuni, non avrebbe avuto titolo e basi giuridiche per proporre le condizioni di un “contratto di fusione” sul quale il consiglio comunale di Verbania non si è ancora pronunciato.
Non vorremmo quindi che le legittime richieste e aspettative di Cossogno vengano travisate come promesse o parti di un accordo di matrimonio che nessuno dei nubendi ha per ora discusso e tantomeno ratificato.
Dalle nostre parti si dice “calma e gess”, e crediamo che mai come ora tale abbrivio sia più indicato.
Coordinamento provinciale Forza Italia Vco
Coordinamento cittadino Forza Italia Verbania