Allieve verbanesi premiate per il logo "europeo" - 21 Maggio 2014 - 09:41Sono stati circa 600 i progetti che studenti di ogni età e specializzazione hanno inviato al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per partecipare a “La mia Europa è”. |
Replica di Marco Zacchera al PD Verbanese - 9 Gennaio 2015 - 08:42Greta e vanessaCertamente ci auguriamo che le due ragazze tornino a casa.Ma Zacchera non sbaglia quando scrive che i rapitori delle due ragazze sono gli stessi che sono con loro in una famosa foto che le ritraggono abbracciate davanti a una bandiera Siriana dei cosiddetti "ribelli" vicini ad Al Qaeda . All’indomani del loro rapimento, avvenuto il 31 luglio scorso in un villaggio nei pressi della città di Aleppo, i media avevano fatto circolare numerose immagini delle due ragazze, da anni impegnate come attiviste al fianco dell’opposizione anti Assad. Tra le tante foto, una in particolare aveva suscitato molti dubbi sulla reale attività svolta dalle due ragazze, descritte sempre come due volontarie impegnate in progetti di cooperazione in Siria. In una immagine si vedono Ramelli e Marzullo, nel corso di una manifestazione contro Assad, mentre tengono in mano un cartello che recita: “Agli eroi di Liwa Shuhada grazie per l’ospitalità e se dio vuole vediamo la città di Idlib libera quando ritorneremo”. Liwa Shuhada al-Islam è un gruppo ribelle islamista il cui nome significa “La Brigata dell’Islam”. La Brigata inneggiata dalle due ragazze lombarde è considerata dagli esperti di terrorismo internazionale una sigla vicina al Fronte al Nusra, braccio di al Qaeda in Siria, di chiara matrice jihadista. Questa brigata ha rivendicato inoltre l’attentato che nel luglio del 2012 ha ucciso a Damasco dei funzionari governativi. Secondo altri, il gruppo a cui le due ragazze facevano riferimento era Liwa Shuhada Badr (Unione dei battaglioni dei martiri di Badr). di male in peggio. Il suo capo è Qalid bin Ahmad Siraj Ali (alias Qalid Hayani). Il gruppo è dedito a saccheggi e altri crimini contro i civili nella provincia di Aleppo. La liwa Shuhada Badr “controlla due centri di tortura soprannominati “Guantanamo” e “Abu Ghraib”, dove detengono avversari politici, militanti baathisti e civili rapiti nei quartieri settentrionali di Aleppo. La liwa Shuhada Badr è attivamente impegnata nella lotta contro la locale popolazione di origine curda, ed è nota per l’uso dei famigerati “cannoni inferno”, armi che lanciano grosse bombole di gas caricate di TNT, utilizzate contro i quartieri filo-Baath di Aleppo”. Una coalizione di attivisti siriani per i diritti civili di Aleppo aveva definito Hayani un “macellaio” avendo bombardato i civili, incoraggiato i suoi uomini a violentare le donne e i prigionieri, per aver saccheggiato e distrutto le industrie, laboratori e negozi di Aleppo per venderne il materiale alle imprese turche. La notizia del rapimento era stata data per prima dal quotidiano libanese Al-Akhbar, che raccontava come le due giovani fossero state attirate con l’inganno nella ”casa del capo del Consiglio rivoluzionario di Alabsmo” con il giornalista de Il Foglio Daniele Ranieri, che era riuscito a scappare. Una ricostruzione, però, quella del rapimento e della fuga solitaria del giornalista che da anni intrattiene rapporti con l’opposizione armata in Siria, che non ha mai convinto fino in fondo. Secondo altre versioni, le due ragazze erano ospiti del capo del Consiglio Rivoluzionario, in un villaggio controllato dall’Esercito Libero di Siria, l’alleanza di cui fa parte proprio Liwa Shuhada, fazione islamista con cui le due erano in contatto. Nella zona da tempo è presente anche Jabat Al Nusra, che ha rivendicato, dopo mesi di silenzio, il rapimento delle due ragazze. Potrebbe essere stato il gruppo Liwa Shuhada a cedere Ramelli e Marzullo al braccio siriano di al Qaeda. Il quotidiano italiano La Repubblica parla invece di una “gestione collettiva” del rapimento, che vedrebbe i miliziani dell’Esercito Siriano Libero (che l’Occidente considera “moderati”) ricoprire il ruolo di carcerieri delle due italiane. E proprio la vicinanza tra alcune fazioni dell’ELS (come Liwa Shuhada) e al Nusra avrebbe reso possibile questo tipo di rapimento, rendendo particolarmente complicato il percorso per la liberazione di Ramelli e Marzullo. |