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Banche: OdG della Camera risparmiatori danneggiati - 16 Settembre 2018 - 19:06

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato dell'On. Avv. Mirella Cristina sull'approvazione alla Camera di un importante ordine del giorno a tutela dei piccoli risparmiatori danneggiati da Veneto banca e dagli altri istituti di credito.
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Veneto Banca vende l'aereo - 6 Gennaio 2017 - 18:01

Può aiutare concretamente?
Stiamo ricorrendo alla Corte Europea per tutelare i risparmiatori danneggiati dal dissesto di queste banche, ed evidenziare le omissioni dello Stato italiano in loro difesa. http://www.beppegrillo.it/2017/01/rimborso_totale_per_gli_azionisti_delle_banche_popolari_venete.html

Interpellanza situazione azionisti Veneto Banca - 21 Dicembre 2016 - 20:32

Richieste utili?
Il Consigliere Di Gregorio chiede al Sindaco "quali iniziative intende mettere in campo a sostegno di tanti cittadini privati dei loro risparmi"; c'è da chiedersi, al di la di dell'esprimere vicinanza, morale e politica, ai concittadini coinvolti e domandare ai vertici della banca quali azioni intenda porre in essere per tutelare i risparmiatori (come peraltro ha fatto in occasione dell'assemblea degli azionisti a Montebelluna), cosa possa fare il Sindaco, metter mano alle casse comunali??? Ricercare finanziamenti privati??? Chiede anche se sia il caso che il Comune si costituisca parte civile; potrebbe farlo se avesse un interesse ad agire e per far ciò servirebbe una legittimazione attiva, una motivazione plausibile per procedere. C'è danno per l'amministrazione? Non certo economico. D'immagine? Nemmeno, in quanto non è più BPI - la banca del territorio - ma Veneto Banca, per cui nemmeno in tal caso l'amministrazione verbanese patirebbe danno. Per quanto concerne la class action essa risulterebbe di difficile attuazione poiché non è possibile (o perlomeno sarebbe molto difficile) dimostrare lo stesso danno patito da tutti i risparmiatori in quanto le condotte tenute dall'istituto sono state diverse a seconda del singolo risparmiatore per cui andrebbero valutate caso per caso. In ogni modo, qualora queste azioni fossero praticabili, prima di procedere si dovrebbe attendere che la Procura concluda le indagini e individui i soggetti offesi e/o danneggiati.

Interpellanza situazione azionisti Veneto Banca - 19 Dicembre 2016 - 13:24

Re: Re: Re: Che il sindaco faccia il sindaco...
Ciao Maurilio Giusta la tua proposta di una class action locale, ma purtroppo la politica si è dimenticata da decenni di tutelare veramente i cittadini a discapito del capitale. L’azione collettiva, prevista dall’art. 140 bis del Codice del Consumo, a cinque anni dalla sua entrata in vigore ha messo in evidenza l’inadeguatezza della tutela risarcitoria di Patrizia De Rubertis | 6 maggio 2015 Ogni volta che in Italia accade un fatto che coinvolge migliaia di consumatori si sente richiedere a gran voce la class action. Si tratta dell’azione collettiva prevista dall’art. 140 bis del Codice del Consumo ed entrata in vigore nel 2010 che consente di attivare un unico processo per ottenere il risarcimento del danno subito da un gruppo di cittadini danneggiati dalla stessa azienda (esclusa la Pubblica amministrazione) in una situazione omogenea. In altre parole, nel caso in cui più persone abbiano subito gli stessi danni derivanti per esempio da prodotti difettosi o pericolosi, oppure da comportamenti commerciali scorretti o contrari alle norme sulla concorrenza, un solo giudice può condannare l’impresa al risarcimento di massa dei danni. Ultimo caso, in ordine di tempo, è l’annuncio di una class action per tutti i pensionati danneggiati dallo stop delle rivalutazioni deciso nel 2011 dal governo Monti e bocciato dalla sentenza della Consulta. Poi c’è il governatore della Lombardia Roberto Maroni che sta preparando un’azione regionale contro i black bloc per risarcire i milanesi che hanno subito danni durante la manifestazione No Expo. Ma recente è anche la class action promossa da Altroconsumo contro Fca sui consumi auto che a luglio arriverà in tribunale a Torino. Cosa succede, però, dopo che viene dato l’annuncio? Praticamente nulla. A cinque anni dal varo della class action italiana, con un iter a dir poco controverso (introdotta con la legge Finanziaria del 2008 è stata modificata solo nel 2012 con il decreto Liberalizzazioni, facendo così sfumare la possibilità di farla utilizzare ai risparmiatori coinvolti nei crac finanziari Parmalat, Cirio e Argentina), questo strumento si è rivelato inefficace e inadeguato, aumentando le difficoltà di accesso per i consumatori. E a dire che non funziona sono i numeri: ad oggi, l’unica azione collettiva vinta è quella del 2013 promossa dall’Unione Nazionale Consumatori contro il tour operator Wecantour. Il Tribunale di Napoli ha infatti riconosciuto il risarcimento del danno da vacanza rovinata a un gruppo di turisti in viaggio a Zanzibar che, pur avendo pagato profumatamente per alloggiare in un lussuoso resort, si sono poi ritrovati in un cantiere. Altri dati è però impossibile reperirli, perché lo stesso ministero della Giustizia a ilfattoquotidiano.it ha risposto che “non ci sono statistiche sull’argomento, siamo in attesa che la materia venga recepita dai registri informatizzati per poter procedere con una rilevazione”. Molti del resto i motivi che rendono la class action un’arma spuntata. http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05/06/class-action-linefficace-strumento-per-la-tutela-dei-diritti-dei-consumatori-italiani/1657639/
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