E' passato poco più di un mese dalla chiusura serale-notturna del Pronto Soccorso di Omegna.
Nel frattempo continuano a pervenire segnalazioni di disagio dei cittadini e anche degli operatori del settore, di cui si sta facendo interprete il Comitato di difesa dell'ospedale. Gli interventi e i servizi alternativi offerti in sostituzione del Pronto Soccorso non convincono e lasciano intravedere molte lacune. Le sorti di alcuni reparti presenti in ospedale non sono affatto chiare. La famigerata stabilizzazione dell'esperienza pubblico-privata a seconda dei giorni viene confermata, poi smentita, poi ancora confermata e poi dichiarata in dirittura di arrivo...ma lo è ormai da diversi anni!!
In questo quadro per nulla rassicurante, cresce la sensazione di una lenta e progressiva rassegnazione generale sul futuro della sanità del Cusio e anche del Verbano Cusio Ossola nel suo complesso.
Il gruppo “Omegna si cambia!” ha quindi pensato di lanciare un'iniziativa di carattere amministrativo per mettere in evidenza l'inopportunità di quanto deciso dall'ASL e l'inadeguatezza di alcune scelte fatte a discapito dei bisogni della comunità, proponendo la presentazione di un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, così come previsto dall'ordinamento italiano.
Detto così, per sua definizione, sembrerebbe una forzatura altisonante...Invece il ricorso straordinario al Capo dello Stato costituisce ormai un rimedio alternativo al ricorso al Tribunale amministrativo regionale (Tar) nell’ambito del sistema di giustizia amministrativa e nelle controversie attribuite alla giurisdizione del Giudice Amministrativo.
Come sappiamo, l'amministrazione comunale, nonostante le sollecitazioni del Consiglio Comunale, su parere del suo legale, ha deciso di non presentare ricorso al Tar; e per certi versi può sembrare comprensibile, visti anche i costi che vanno dai 5 ai 10 mila euro.
Il ricorso al Presidente della Repubblica, essendo un provvedimento speciale a disposizione dei cittadini, prevede un costo fisso di 650 euro e consente di poter sortire gli stessi effetti di un ricorso al Tar. L'idea è quella di poterne discutere in occasione di un incontro pubblico, aperto a tutti; ovviamente a partire dal “Comitato per la Difesa dell'Ospedale di Omegna”, già informato di questa iniziativa, con le associazioni di volontariato del territorio, i sindacati, i sindaci del Cusio e i privati cittadini.
Avremmo anche individuato un legale disponibile a darci una mano gratuitamente per le formalità e sappiamo che, con l'aiuto di altri soggetti, sarà possibile inserire nel ricorso contenuti e considerazioni sulla particolarità e specificità dell'organizzazione sanitaria del VCO.
Non ci si concentrerà solo sulla richiesta di annullamento della delibera n. 228 del 7 giugno dell'ASL che ha sancito la chiusura parziale del Pronto Soccorso, ma si potrà andare oltre, per affermare i principi fondamentali richiamati anche dalla Costituzione (art. 32 “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività...La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.”) e per ribadire che se è vero che la nostra Provincia è una realtà con una sua specificità, è altrettanto vero che scelte e decisioni di carattere sanitario e sociale non possono essere prese solo per rispettare numeri e statistiche. Prima di tutto viene il rispetto per la collettività.
Nelle prossime settimane si lavorerà per organizzare il confronto aperto e pubblico nel quale definire i contenuti del ricorso, attraverso la quale ribadire la dignità del territorio e cercare di scongiurare quella sensazione di rassegnazione e frustrazione sempre più evidente...
Gruppo “Omegna si cambia !”