L'ipotesi formulata dalla Polizia Provinciale è che a causarne la morte sia stato un colpo inferto con un oggetto appuntito, un bastone, una frasca, una fiocina o attrezzi simili.
L'animale, uno stupendo esemplare, presentava infatti un foro sul dorso del diametro di circa tre centimetri. Ad ucciderlo barbaramente può forse essere stato qualcuno infastidito dalla reazione degli animali che tendono a difendere il nido nei confronti di chi si avvicina.
La Polizia Provinciale attende, per capire con certezza il modo in cui è stato ammazzato l’animale, il responso dell'Istituto Zooprofilattico di Torino.
Nel caso venisse confermata l'uccisione, la persona al momento ignota rischia di essere denunciata per l'art.544 Bis del Codice Penale “Uccisione di animali” comma 1: chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da 4 mesi ad 2 anni.
Inoltre – fa sapere la Polizia Provinciale – la normativa sulla caccia Legge 11 febbraio 1992 n°157 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio” all'art. 30 comma 1 lettera b)recita: l'arresto da due a otto mesi o l'ammenda da lire 1.500.000 a lire 4.000.000 per chi abbatte, cattura o detiene mammiferi o uccelli compresi nell'elenco di cui all'articolo 2 e cioè la fauna selvatica particolarmente protetta di cui il cigno fa parte.
Intanto la compagna dell'esemplare ucciso si è già rimessa alla cova. Difficile dire se sarà in grado di portare a termine la schiusa delle uova da sola. Solitamente i Cigni si avvicendano nella covata per dare il tempo ad uno dei due di nutrirsi senza far mai raffreddare le uova.
Cigno ucciso a Intra
Un cigno è stato ritrovato morto questa mattina, venerdì 27 aprile sul greto del torrente San Bernardino a Verbania Intra, sotto il ponte della statale. Il cigno stava accudendo al nido assieme alla sua compagna.
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