Le ultime ricerche sul tema riportano dati allarmanti: l'Università di Bologna ha intervistato un campione di studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado: il 23% degli studenti interpellati ha dichiarato di aver subito episodi di bullismo diretto, che implica una relazione diretta tra autore e vittima, e il 15% per quanto riguarda il bullismo indiretto, dove il bullo va ad agire sulle relazione della propria vittima, isolandolo. Circa la metà degli studenti inoltre dice di aver assistito a episodi di bullismo.
Questo fenomeno si nutre anche dei nuovi canali tecnologici, dove prende l'aspetto di cyberbullismo, altrettanto insidioso e pericoloso: il 9% dei ragazzi ha subito atti di bullismo tramite il cellulare e il 7% tramite internet.
Alla luce dei numerosi fatti di cronaca che ci raccontato quasi quotidianamente di ragazzi che decidono di togliersi la vita per sfuggire a questa difficile situazione è quindi necessario per un genitore intercettare i segnali di disagio per poter aiutare il proprio figlio a superare questa difficile situazione.
Ecco quali sono i possibili campanelli d'allarme:
* calo di rendimento scolastico
* torna a casa senza materiale scolastico o con oggetti danneggiati
* riporta lividi o graffi
* non vuole andare a scuola
* chiede o ruba denaro
* presenta disturbi tipicamente psicosomatici, come mal di testa o mal di pancia
* pianti e attacchi d'ansia
* ha difficoltà a dormire o incubi frequenti
* si dimostra insolitamente teso e isolato
Se un ragazzo presenta alcuni di questi sintomi e avete il sospetto che sia vittima di bullismo, è importante evitare di sottoporlo a continue domande, mettendolo sotto pressione, ma farlo sentire accolto, facendogli capire che nel momento in cui vorrà aprirsi, sarà ascoltato senza essere giudicato. Questo è molto importante poiché essere vittima di bullismo può essere vissuto come una colpa e portare il ragazzo ad essere molto restio a parlarne.
Se il sospetto dovesse essere confermato sarebbe utile trovare un canale di collaborazione con la scuola, non solo perché è lo scenario dove prendono luogo gli atti di bullismo, ma anche come luogo privilegiato per intervenire su di esso.
I genitori dovrebbero sostenere l'autostima del ragazzo, che in queste situazioni viene gravemente minata e incoraggiarlo a mantenere relazioni sociali con i coetanei, senza chiudersi in isolamento.
È importante aiutare il ragazzo che subisce atti di prevaricazione a trovare strategie per mostrare indifferenza nei confronti dei bulli senza contrattaccare in modo diretto.
Dott.ssa Francesca Calzaretta
Psicologa - La Girandola-SpazioPsicoeducativo
francesca.calzaretta@libero.it