La deliberazione con la quale la Giunta Comunale avrebbe revocato la vendita del locale a piano terra del Palazzo del Pretorio di Intra (ex Casa della Gomma) impedisce che la procedura di alienazione dell’immobile, sulla quale già a dicembre il Gruppo Consiliare del PD e la segreteria cittadina del partito avevano manifestato una motivata contrarietà, produca effetti negativi irreversibili.
Mantenendo l’integrità dello storico e strategico compendio immobiliare di piazza Ranzoni, l’Amministrazione potrà riprendere l’ipotesi (pensata nel 2008-2009 dal Centrosinistra per l’ex Camera del Lavoro all’interno del progetto di nuovo teatro in piazza F.lli Bandiera) di dare vita nel cuore di Intra a un punto strutturato di promozione turistico-culturale e di informazioni e servizi amministrativi riferiti alla città di Verbania e al territorio circostante, costruendo al contempo un’offerta promozionale e informativa che dia spazio e visibilità ad alcune eccellenze del territorio: il Museo del Paesaggio, la cui recente e riuscita esperienza di “vetrina” ospitata proprio al Pretorio ha rivelato le potenzialità di quello spazio; la biblioteca civica e il sistema di biblioteche provinciali, che confezionano un corposo programma di attività culturali meritevole di sempre maggiore diffusione; il nuovo “Maggiore”, che nel centro storico e commerciale della città potrebbe trovare un naturale avamposto per la promozione e la diffusione dei contenuti culturali del suo programma di attività; il servizio di bike sharing, che ha necessità di avere un luogo fisico nel quale siano disponibili informazioni e materiali illustrativi per i ciclovisitatori della città; l’offerta escursionistica relativa alla montagna e ai parchi (quello nazionale della Val Grande e la rete dei parchi regionali), finalmente ripensata come “sistema” integrato e razionale in grado di valorizzare e ottimizzare il complesso dei servizi e delle attività già in essere.
In questo senso i finanziamenti riservati dal Fesr 2014-2020 della Regione Piemonte ai capoluoghi di provincia costituiscono un’opportunità di straordinario interesse, alla quale il PD verbanese, che ha fortemente auspicato la non cessione dell’ex Casa della Gomma, lavorerà con determinazione nelle prossime settimane.
Segreteria PD Verbania
PD: futuro dell'ex casa della gomma e Palazzo Pretorio
Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato del Partito Democratico Verbania, relativo alla revoca della vendita del locale noto come ex Casa della Gomma, del Palazzo Pretorio.
7 commenti Aggiungi il tuo
speriamo questa (doverosa) retromarcia della giunta non ci costi cara... ad ogni buon conto, nel bilancio approvato, la cifra destinata alle spese legali del Comune è stata opportunamente aumentata (sensibilmente) ...
"La deliberazione con la quale la Giunta Comunale AVREBBE revocato la vendita..."
Avrebbe revocato o ha revocato?
Avrebbe revocato o ha revocato?
mi piacerebbe che queste parole diventassero realtà : " ...dare vita nel cuore di Intra a un punto strutturato di promozione turistico-culturale e di informazioni e servizi amministrativi riferiti alla città di Verbania e al territorio circostante, costruendo al contempo un’offerta promozionale e informativa che dia spazio e visibilità ad alcune eccellenze del territorio... "
Come al solito si fa una deduzione "senza logica".... ma ormai siamo abituati alle correlazioni dirette imposte dall'alto di sua sapienza.... piangem 2
Come previsto i vincitori del bando hanno, giustamente, presentato ricorso .
Ora vedremo se, come ha detto il Sindaco , a loro spetta esclusivamente il rimborso dei bolli e certificati vari presentati.
A mio parere l'affare si complicherà parecchio con relativi oneri a nostro carico .
Ora vedremo se, come ha detto il Sindaco , a loro spetta esclusivamente il rimborso dei bolli e certificati vari presentati.
A mio parere l'affare si complicherà parecchio con relativi oneri a nostro carico .
Spero vivamente per il bene dei cittadini di Verbania che il ricorso venga accolto e che vengano riconosciuti ai ricorrenti un sacco di soldi: che ovviamente, dovranno sborsare di tasca propria chi certe decisioni le ha assunte e non le casse comunali.
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