Nobili: “sono state accolte le nostre ragioni; i tagli, che hanno provocato la chiusura in disavanzo del nostro conto consuntivo 2012, non riguardavano le sole voci di funzionamento della Provincia ma anche le risorse destinate all’erogazione di servizi ai cittadini. Si parla di 3,7 milioni che ci devono essere restituiti”.
Il Presidente Massimo Nobili così commenta la sentenza del TAR del Lazio in favore della Provincia di Genova, che in modo analogo alla Provincia del Verbano Cusio Ossola, ha presentato ricorso contro i tagli ai cosiddetti ‘consumi intermedi’ delle Province, disposti con decreto del Ministero dell’Interno lo scorso ottobre togliendo, a fine anno e con impegni già assunti, 500 milioni di euro ai bilanci degli enti provinciali. Tagli che per il 2013 – stabiliti con il decreto legge n. 35 dello scorso aprile ma poi stralciati dalla legge di conversione riportandoli alla disamina della conferenza Stato-Autonomie Locali – sono stati più che raddoppiati, raggiungendo la cifra complessivamente 1,2 miliardi.
“Per il VCO si tratta di 3,7 milioni per il 2012 e quasi 11 milioni per il 2013. Il primo taglio ci ha fatto chiudere un conto consuntivo con un disavanzo di oltre 2 milioni, il secondo ci ha impedito a oggi di poter redigere un bilancio di previsione, la cui approvazione dal Governo è stata posticipata alla fine di settembre. Ora – alla luce dell’annullamento deciso dal TAR Lazio – dovremmo sanare la situazione finanziaria riferita allo scorso esercizio e mantenere gli equilibri di quello dell’anno in corso” fa sapere il presidente Nobili.
“La sentenza del Tribunale Amministrativo – continua Nobili – si giustifica nel punto, che anche noi fin dall’inizio avevamo sollevato, in cui si contesta la scorretta assimilazione di voci che andavano tenute distinte. I tagli sono stati operati basandosi sui dati SIOPE (il sistema di monitoraggio dei conti pubblici), ma senza distinguere i costi intermedi effettivi (quelli di funzionamento della macchina amministrativa) dalle risorse destinate all’erogazione di servizi, tra cui quelle di provenienza regionale, a copertura delle funzioni delegate o trasferite come la formazione, il trasporto pubblico locale, l’agricoltura. Tra l’altro la sentenza del TAR accenna a come, nel riparto dei fondi, non debbano essere penalizzate le Province che gestiscono un numero maggiore di servizi rivolti ai cittadini e tra queste vi sono sicuramente quelle del Piemonte”.
“Siamo dunque nell’urgente necessità – conclude il Presidente della Provincia del VCO e dell’Unione Province Piemontesi – di una globale ridiscussione in sede di conferenza Stato e Autonomie Locali, che non può prescindere da un approccio da parte del Governo – in vista della definizione della prossima legge di stabilità – meno unilaterale di quello adottato dal Governo Monti, che ha perseverato, nonostante i rilievi da più parti sollevati, in questo errore palesemente riconosciuto, il cui obiettivo – non si fatica a comprenderlo – era soffocare le Province, prima di sancirne la chiusura” .